Il racconto della ragazza molestata al Concerto Primo Maggio: "Ero pietrificata, scendevano solo lacrime"
Violenza sessuale al Concertone del Primo Maggio a Roma, il racconto della ragazza molestata
“Ero pietrificata e non riuscivo a difendermi”. Così descrive i terribili momenti vissuti la ragazza di 25 anni che è stata molestata in piazza San Giovanni a Roma durante il Concertone del Primo Maggio. Per le violenze sono accusati tre studenti universitari ventenni, fermati dalla polizia poco dopo. “Se non fosse intervenuta la mia amica non so come sarebbe andata a finire”, racconta la giovane vittima di violenza sessuale.
- La ragazza molestata al Concerto del Primo Maggio
- La violenza subita da bambina
- Salvata dall'amica
- Chi sono gli aggressori
La ragazza molestata al Concerto del Primo Maggio
La 25enne era partita da Caserta insieme a un’amica per partecipare al tradizionale Concertone del Primo Maggio a Roma.
“Siamo due studentesse lavoratrici e quello per noi era l’unico giorno libero, poi rovinato da persone terribili”, racconta la ragazza al Messaggero.
Fonte foto: IPA
Le molestie sono avvenute verso le 20, in una Piazza San Giovanni in Laterano stracolma di persone che si divertono sulle note dei vari artisti che si susseguono sul palco.
“Stavamo cercando di farci spazio per arrivare vicino al palco”, in mezzo alla folla, dice la giovane, quando è stata avvicinata e accerchiata da tre ragazzi.
I tre l’hanno “palpeggiata ovunque, trasformando quella che doveva essere una giornata di festa e di svago in un vero e proprio incubo”.
“Mi toccavano ovunque mentre io ero pietrificata, non riuscivo a dire e fare nulla”, racconta la 25enne.
La violenza subita da bambina
La ragazza rivela di essere stata violentata quando aveva 6 anni. E venire palpeggiata le ha fatto rivivere una seconda volta quell’incubo.
“È stato sconvolgente – afferma – perché mi ha fatto tornare a quando ero piccola. Un trauma per il quale vado in cura da anni”.
In quei momenti la ragazza è andata in tilt: “Non connettevo. Scendevano solo lacrime dai miei occhi”.
Salvata dall’amica
“Se non fosse intervenuta la mia amica non so come sarebbe andata a finire”, racconta la studentessa.
Quando l’amica si è resa conto di quanto stava accadendo ha iniziato a urlare per richiamare l’attenzione sugli aggressori, che si sono allontanati dileguandosi tra la folla.
Prima però hanno minacciato la ragazza: “Mi hanno detto di stare zitta e di farmi gli affari miei”, racconta al Messaggero.
Le urla della giovane hanno richiamato l’attenzione di due poliziotti in borghese che in pochi minuti, grazie alla sua descrizione, sono riusciti a individuare e bloccare gli aggressori.
Chi sono gli aggressori
In manette sono finiti tre studenti universitari che hanno tra i 22 e i 24 anni, tutti di origini tunisine.
Sono tutti studenti dell’università di Roma 3, due studiano al Dams, uno Ingegneria.
Processati per direttissima, i tre, incensurati, hanno negato tutto davanti al giudice: nei loro confronti è stato disposto l’obbligo quotidiano di firma.
