Ilaria Salis rischia la revoca dell'immunità, cosa può succedere dopo il voto segreto del Parlamento Ue
Ilaria Salis rischia di perdere l'immunità parlamentare, se succedesse, per l'eurodeputata ricomincerebbe il processo in Ungheria
Il Parlamento europeo deve votare per decidere se revocare o meno l’immunità a Ilaria Salis. L’eurodeputata italiana di Avs è accusata di lesioni in Ungheria, ma già la commissione parlamentare apposita aveva rilevato il sospetto di persecuzione nei suoi confronti.
Il voto su Ilaria Salis
Domani martedì 7 ottobre tra le 12 e le 13 il Parlamento europeo voterà per decidere se rimuovere o meno l’immunità parlamentare a Ilaria Salis, deputata italiana di Avs accusata di lesioni in Ungheria.
L’elezione di Salis è stata legata al processo stesso. Le autorità ungheresi la accusano di aver aggredito due manifestanti neofascisti durante un corteo. In Italia avevano fatto notizia le condizioni in cui Salis era stata reclusa e le immagini del processo, che l’avevano mostrata in catene.
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Sul caso si è già espressa la commissione parlamentare competente, che ha bocciato la relazione di Adrian Vazquez Lazara, del gruppo di centrodestra del Ppe, che voleva rimuovere l’immunità a Salis.
Cosa succederebbe se Salis perdesse l’immunità
A favore dell’immunità di Salis ci sono tutti i gruppi di sinistra, Socialdemocratici, Left e Verdi, mentre contro saranno probabilmente i gruppi di estrema destra dei Conservatori e dei Patrioti.
I popolari, di centrodestra, hanno indicazione di votare contro l’immunità, ma la votazione sarà segreta. Già in commissione, due degli europarlamentari di questo gruppo si erano espressi a favore di Salis.
Se l’eurodeputata italiana dovesse perdere l’immunità, il suo processo in Ungheria riprenderebbe. Proprio sul processo, la commissione aveva rilevato un sospetto di persecuzione (in termini tecnici fumus persecutionis).
Le dichiarazioni di Salis
Salis ha spiegato di non ritenere la giustizia ungherese autonoma dal potere politico, controllato al momento dal presidente Victor Orban, filorusso e di estrema destra, spesso accusato dall’Ue di aver compromesso lo Stato di diritto nel proprio Paese. L’eurodeputata ha dichiarato:
Revocare la mia immunità in questo contesto sarebbe un atto di estrema gravità. Anzitutto, significherebbe consegnare una collega a un regime che usa la giustizia, non autonoma, ma ridotta a strumento del potere politico, come mezzo di vendetta e di propaganda.
Salis ha poi continuato: “Verrebbe poi messa in discussione l’indipendenza stessa del Parlamento europeo, aprendo la strada a pericolose ingerenze di forze autoritarie nell’attività dei suoi membri”.
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