Imprenditore gambizzato, 8 arresti per tentato omicidio e traffico di droga a Brescia, Bergamo e Verona
Otto arresti e ventitré perquisizioni tra Brescia, Bergamo e Verona per tentato omicidio, traffico di droga e frodi fiscali.
È di 8 arresti e 23 perquisizioni il bilancio di una vasta operazione condotta nelle prime ore di oggi nelle province di Brescia, Bergamo e Verona. L’azione, coordinata dal Nucleo Investigativo di Brescia e dalla Compagnia di Desenzano del Garda, è stata eseguita su disposizione del GIP di Brescia su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di tentato omicidio, tentata rapina, detenzione e porto illegale di armi e associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione è stata avviata a seguito di un grave episodio avvenuto il 1° marzo 2024 a Montichiari, quando un imprenditore è stato vittima di una brutale aggressione a colpi d’arma da fuoco.
Le indagini e la ricostruzione dei fatti
Stando alle informazioni pubblicate sul sito dei Carabinieri, l’inchiesta ha preso il via dopo che, la sera del 1° marzo 2024, un imprenditore attivo nello smaltimento di materiali ferrosi e metalli è stato aggredito da più persone con il volto coperto mentre stava chiudendo il cancello della propria azienda a Montichiari (Brescia). Durante l’aggressione, uno degli assalitori ha esploso 8 colpi di pistola calibro 9 mm, colpendo la vittima 6 volte agli arti inferiori, alle braccia e all’addome. L’uomo, in condizioni critiche, è stato trasportato d’urgenza in ospedale e, dopo un lungo ricovero, è stato dimesso. Successivamente, la vittima è deceduta il 16 settembre per cause non collegate all’episodio.
Gli arresti e le accuse
L’operazione ha portato all’esecuzione di una misura cautelare nei confronti di 8 persone: 4 in carcere e 4 agli arresti domiciliari. Gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di tentato omicidio, tentata rapina, detenzione e porto illegale di armi e associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini hanno permesso di individuare un pregiudicato albanese come presunto autore materiale del tentato omicidio, agendo in concorso con altri soggetti ancora in via di identificazione. Il movente sarebbe riconducibile a un ingente debito non saldato dalla vittima.
Il ruolo dei complici e i collegamenti criminali
Gli investigatori hanno raccolto elementi che suggeriscono il coinvolgimento di un pluripregiudicato italiano, arrestato in flagranza per detenzione abusiva di armi da fuoco – sono state sequestrate 2 pistole e 4 fucili con relativo munizionamento. Inoltre, è stato accertato un legame tra il pregiudicato albanese e un agente della polizia municipale di Desenzano del Garda, ritenuto promotore e organizzatore, insieme a un imprenditore bergamasco e ad alcuni cittadini marocchini, di un’associazione per delinquere dedita allo spaccio di cocaina nel territorio bresciano.
Le perquisizioni e le indagini economico-finanziarie
Nel corso dell’operazione sono state effettuate 23 perquisizioni a carico di altri indagati coinvolti nello stesso procedimento, ma non destinatari di misure restrittive. Parallelamente, la Guardia di Finanza – con il Servizio Centrale I.C.O. e il Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Brescia – ha condotto 19 perquisizioni nelle province di Brescia, Milano, Bergamo, Verona, Mantova, Ferrara e Rovigo, avvalendosi di sofisticate tecnologie e delle unità cinofile “cash dog”. Queste attività erano finalizzate a raccogliere prove su illeciti penal-tributari e hanno permesso di ricostruire l’esistenza di 2 gruppi criminali dediti all’emissione di fatture per operazioni inesistenti per un valore superiore a 450.000 euro.
Le frodi fiscali e il ruolo delle società cartiere
Le indagini economico-patrimoniali hanno evidenziato che il citato agente della polizia municipale avrebbe agito da intermediario per l’imprenditore bergamasco, facilitando la produzione di documentazione fiscale fittizia tramite una società cartiera gestita da pregiudicati bresciani nel settore edile. Parallelamente, lo stesso imprenditore, con la complicità di 4 sodali, avrebbe costituito un secondo gruppo criminale che, attraverso la gestione occulta di società cartiere nel ferrarese, ha emesso fatture false a favore di 2 aziende bresciane, trattenendo come compenso l’IVA dovuta.
Il traffico di sostanze anabolizzanti
Anche il NAS di Brescia ha preso parte alle attività, eseguendo perquisizioni su 3 obiettivi nell’ambito della detenzione, cessione e compravendita di sostanze anabolizzanti (doping), aggiungendo un ulteriore tassello al quadro delle attività illecite contestate agli indagati.
Carabinieri
Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.