Italiani bloccati in Israele dopo l'attacco all'Iran, le immagini del bunker tra acqua e ventilatori
Alcuni cittadini italiani si sono rifugiati nei bunker del loro hotel in Israele durante l'attacco missilistico dell'Iran
Alcuni italiani, tra cui anche il presidente di Arcigay Napoli Antonello Sannio, sono rimasti bloccati in un bunker in Israele a seguito dell’attacco missilistico iraniano sul territorio israeliano, in risposta ai bombardamenti dell’Idf sui siti nucleari e su Teheran e agli omicidi dei capi dell’esercito degli Ayatollah e di diversi scienziati.
- Italiani bloccati nel bunker in Israele
- Sannio smentisce il fermo: "Sono qui di mia volontà"
- La risposta di Teheran a Israele
Italiani bloccati nel bunker in Israele
L’agenzia di stampa Ansa ha diffuso alcune foto di cittadini italiani in uno dei bunker antiaerei israeliani in cui la cittadinanza si è rifugiata a seguito degli allarmi per un attacco missilistico iraniano nella serata del 13 giugno.
Tra di loro c’è anche Antonello Sannio, il presidente di Arcigay Napoli, che ha raccontato all’agenzia di essere stato portato nella struttura a seguito dei primi allarmi, insieme a molte altre persone.
ANSA
Nelle foto si vedono ventilatori attivi per mitigare il caldo e bottiglie d’acqua distribuite alle persone presenti. Dovrebbe trattarsi del bunker dell’hotel dove Sannio e altri italiani risiedevano.
Sannio smentisce il fermo: “Sono qui di mia volontà”
Proprio durante la giornata del 13 giugno era circolata una notizia inesatta a proposito di Sannio, dovuta all’interpretazione di alcune parole del presidente della Campania Vincenzo De Luca sulla permanenza dell’attivista in Israele.
De Luca aveva dichiarato che Sannio era “Bloccato in Israele” e si era quindi diffusa la notizia che l’attivista fosse in stato di fermo nel Paese e che non potesse quindi allontanarsi.
È stato lo stesso Sannio ad aver poi chiarito che si trovava lì, con un’associazione, di propria volontà per il Pride di Tel Aviv, poi annullato. “Potrei anche andare al mare” ha dichiarato al Corriere della Sera prima dell’inizio degli attacchi iraniani.
La risposta di Teheran a Israele
Dopo l’attacco di Israele all’Iran, iniziato nella notte tra il 12 e il 13 giugno e poi proseguito per tutta la giornata successiva, Teheran non è riuscita a rispondere in tempi brevi anche a causa delle numerose morti tra i maggiori ufficiali dell’esercito causate dai bombardamenti.
Il regime degli Ayatollah è però riuscito, nella serata del 13 giugno, a lanciare alcune ondate di missili in direzione di Israele. Nel Paese sono state registrate diverse esplosioni, ci sarebbero 35 feriti, tra cui uno grave.
