Juliana Marins morta dopo la caduta nel vulcano Rinjani in Indonesia, cadavere recuperato dopo 4 giorni
La turista brasiliana Juliana Marins è stata trovata morta tre giorni dopo la caduta nel vulcano Rinjani, sull’isola indonesiana di Lombok
Non ce l’ha fatta Juliana Marins, la turista brasiliana di 26 anni finita nel cratere del vulcano Rinjani, in Indonesia. La giovane è precipitata su una parete rocciosa duranta la scalata del vulcano attivo sull’isola di Lombok. Raggiunta dai soccorsi circa quattro giorni dopo, è stata trovata morta.
- Juliana Marins morta dopo la caduta nel vulcano
- Il messaggio dei familiari della turista brasiliana
- Le difficili operazioni di recupero di Juliana Marins
Juliana Marins morta dopo la caduta nel vulcano
La turista brasiliana Juliana Marins è caduta nel cratere del vulcano Rinjani, in Indonesia, sabato 21 giugno. A causa delle difficili condizioni orografiche e meteorologiche, i soccorritori sono riusciti a raggiungerla solamente martedì 24 giugno.
I tentativi di recupero con un elicottero non sono andati a buon fine. La ragazza è rimasta bloccata per giorni su una parete rocciosa, senza accesso ad acqua, cibo o riparo.
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Una veduta del vulcano Rinjani
Il messaggio dei familiari della turista brasiliana
La notizia del decesso è stata data dai familiari della giovane sui social. “Con grande tristezza, informiamo che non è sopravvissuta. Siamo profondamente grati per tutte le preghiere, i messaggi di affetto e il sostegno che abbiamo ricevuto”, ha scritto la famiglia nel messaggio.
I soccorritori sono riusciti ad allestire un campo avanzato quando per la giovane non c’era più nulla da fare.
Individuata sulla parete rocciosa, a Juliana Marins era stato inviato il messaggio “aspetta i soccorsi” attraverso un drone.
Le difficili operazioni di recupero di Juliana Marins
A quanto pare, la ragazza sarebbe precipitata da una parete rocciosa situata vicino al cratere durante una camminata di gruppo sul vulcano attivo Rinjani, sull’isola di Lombok, in Indonesia. Le squadre di soccorritori avevano sentito le grida di aiuto della ragazza che, almeno inizialmente, sembrava cosciente.
Ma l’intervento si è rivelato più complicato del previsto, non solo a causa del terreno impervio, ma anche della fitta nebbia e del maltempo. Nella giornata di domenica Juliana Marins non si trovava più nel punto iniziale in cui era stata individuata.
Sempre grazie a un drone, lunedì era stata nuovamente vista, in una zona ancora più inaccessibile e i soccorritori si erano fermati a circa 300 metri dalla turista.
