Kim Novak riceve il Leone d'Oro a Venezia, gli omaggi "italiani" da Fred Buscaglione a Totò
Venezia, annunciato il Leone d'Oro alla carriera per Kim Novak che venne omaggiata anche da Totò e Fred Buscaglione
Leone d’Oro alla carriera per Kim Novak, l’attrice 92enne statunitense protagonista nel 1958 del film capolavoro di Hitchcock La donna che visse due volte. La Mostra del Cinema di Venezia 2025 ha annunciato l’arrivo al Lido della leggenda vivente americana che sarà premiata con il prestigioso riconoscimento per il suo impegno nel settore della settima arte. Kim Novak, nel corso degli anni, è stata omaggiata anche da Totò e Fred Buscaglione.
- Venezia, Leone d'Oro alla carriera per Kim Novak
- Dall'olimpo hollywoodiano all'esilio volontario
- Gli omaggi di Totò e Fred Buscaglione
Venezia, Leone d’Oro alla carriera per Kim Novak
Durante la consegna del Leone d’Oro, l’attrice sarà omaggiata con la proiezione in anteprima mondiale del documentario Kim Novak’s Vertigo, opera scritta e diretta da Alexandre O. Philippe.
Il documentario propone filmati d’archivio e riflessioni personali della star di Chicago, nonché un racconto della sua vita appartata condotta lungo il fiume Rogue in Oregon.
Fonte foto: ANSA
Verrà quindi fatto un sunto delle tappe fondamentali del suo percorso che ha vissuto varie fasi. Novak lungo la sua carriera è passata dall’essere una icona hollywoodiana a essere una artista riservata e isolata.
“Essere omaggiata per il mio lavoro in questo momento della mia vita è un sogno che si avvera. Farò tesoro di ogni momento che trascorrerò a Venezia. Mi riempirà il cuore di gioia”, ha dichiarato l’attrice dopo aver saputo che le verrà dato il Leone d’Oro.
Kim Novak è anche nota come una “star emancipata, una ribelle nel cuore di Hollywood che ha illuminato i sogni degli amanti del cinema prima di ritirarsi nel suo ranch in Oregon per dedicarsi alla pittura e ai suoi cavalli”. Così il direttore della Mostra di Venezia Alberto Barbera.
Oltre a Kim Novak, riceverà il Leone d’Oro alla carriera il regista tedesco Werner Herzog.
Dall’olimpo hollywoodiano all’esilio volontario
Kim Novak è diventata un diva a livello globale tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta grazie ai ruoli in film importanti come Picnic di Joshua Logan (1955), L’uomo dal braccio d’oro di Otto Preminger (1955) e Pal Joey di George Sidney (1957).
A spedirla definitivamente nell’olimpo delle star del cinema è stata la performance nel film La donna che visse due volte.
Dopo essere divenuta un’icona e una delle attrici più influenti del cinema mondiale, ha optato per un prematuro e volontario esilio da Hollywood. In diversi frangenti ha anche criticato il sistema degli Studios, scegliendo i suoi ruoli e non permettendo alcuna invadenza nella sua vita privata.
Gli omaggi di Totò e Fred Buscaglione
Kim Novak, nel corso degli anni, è stata più colte omaggiata da altri artisti, anche da quelli italiani. Ad esempio viene menzionata nel brano Il dritto di Chicago di Fred Buscaglione, che parla di un appuntamento (a “un pranzo con Kim Novak”) da fare invidia a chiunque, a cui il protagonista della canzone non va (“non andai”). In questo modo il protagonista rivendica la sua personalità e importanza.
La diva è anche citata nella pellicola del 1958 Totò, Peppino e le fanatiche. Nel film diretto da Mario Mattoli, viene esplicitamente menzionata da Totò. Il comico racconta di sognarla di notte e di aver con lei delle conversazioni, chiamandola “Kim dal braccio d’oro”.
