L’attacco all’Iran con il cappellino rosso e le “corna”: cosa è successo nella Situation Room

Dentro la Situation Room con Trump: il raid all’Iran, il cappellino MAGA, il gesto delle corna di Caine e l’unica donna al tavolo

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Donald Trump ha annunciato l’avvio del raid contro i siti nucleari iraniani dalla Situation Room della Casa Bianca. Il presidente ha preso la decisione definitiva pochi minuti prima del lancio delle bombe, come rivelato dal vicepresidente J.D. Vance. Diverse foto immortalano il momento.

Le foto di Trump

Le immagini ufficiali pubblicate sull’account X della Casa Bianca riprendono Trump seduto al capo del tavolo con il suo ormai iconico cappellino “Make America Great Again”.

Lo sguardo è teso, il mento leggermente sollevato, mentre segue in diretta sui monitor il progresso delle operazioni. Il presidente compare accanto al vicepresidente J.D. Vance, che ha raccontato a NBC di aver saputo dell’ordine definitivo “pochi minuti prima del via”.

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Nella Situation Room

Scatti che ricordano le storiche foto di Obama nel 2011. Stavolta il rosso del MAGA punta a rassicurare la base più conservatrice, confermando ai sostenitori che priorità resta l’America.

Le non corna di Dan Caine

Un’immagine ha catturato l’attenzione anche sui social italiani: il generale Dan Caine, capo di Stato Maggiore, appare con le dita sollevate che sembrano formare un gesto scaramantico: le “corna”.

In realtà, Caine stava mimando le traiettorie dei missili e la sequenza del blitz: un modo dinamico per illustrare piani e angoli di attacco.

Nei Paesi anglofoni non si usa il gesto delle “corna” per scongiurare la sfortuna, piuttosto si “tocca ferro” o si incrociano le dita,  e il suo movimento è stato frainteso solo per il contesto visivo.

L’unica donna nella stanza

Nella Situation Room spicca la presenza di Susie Wiles, chief of staff, unica donna seduta al tavolo durante la discussione sul raid. Alle sue spalle non c’è Tulsi Gabbard, direttrice della National Intelligence, esclusa dal “cerchio magico” dopo aver testimoniato in Congresso che l’Iran non stava costruendo la bomba atomica.

L’assenza di Gabbard sottolinea come Trump abbia scelto di circondarsi di fedelissimi per decisioni di guerra, affidandosi a figure di stretta fiducia che condividono l’approccio duro sulla sicurezza nazionale. Forse sapendo già quale sarebbe stata la reazione dei dem e di parte dei repubblicani.

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