La storia assurda di Juan Carlos Lopez-Gomez, il cittadino Usa arrestato perché scambiato per un clandestino

Juan Carlos Lopez-Gomez è un cittadino Usa ma è stato scambiato per un clandestino irregolare ed è stato arrestato. La sua storia e il rilascio

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Ha del clamoroso la vicenda di Juan Carlos Lopez-Gomez, cittadino americano scambiato per un clandestino negli Usa e arrestato. Solo nelle ultime ore il 20enne è stato rilasciato dopo aver trascorso una notte in carcere. Nato in Georgia, il ragazzo era stato fermato dopo aver attraversato il confine con lo stato della Florida dove lavora nel settore edile.

Da cittadino Usa a clandestino

L’assurda storia che ha visto protagonista Juan Carlos Lopez-Gomez si è chiusa con il lieto fine ma ha fatto scalpore negli Stati Uniti dov’è diventata ben presto virale.

Lopez-Gomez è un cittadino americano: è nato nella contea di Grady, in Georgia, e vive nella città di Cairo. Quando è stato fermato e arrestato in quanto scambiato per un clandestino, non stava facendo altro che andare in Florida, a Tallahassee, 45 minuti da casa, per lavorare, essendo lui impiegato nel settore edile.

Juan Carlos Lopez-Gomez 
Sono sempre più numerose le manifestazioni di protesta contro la strategia di Donald Trump sull’immigrazione

Chi è Juan Carlos Lopez-Gomez

A far luce su quanto accaduto sono stati l’avvocato Mutaqee Akbar e Thomas Kennedy, portavoce di una coalizione per i diritti degli immigrati che ha collaborato con la famiglia di Lopez-Gomez.

L’uomo era stato accusato di essere un immigrato irregolare in Florida ed era stato messo in stato di fermo dalla Florida Highway Patrol che ha giurisdizione sulla rete autostradale della zona. La situazione era dunque passata di mano all’Ice, l‘Immigration and Customs Enforcement (Immigrazione e Dogana).

Un fermo dell’ICE, detto anche fermo per immigrazione, si verifica quando il dipartimento chiede alle forze dell’ordine di essere avvisato prima di rilasciare un migrante espulso e di trattenerlo fino a 48 ore. Si tratta di un provvedimento molto utilizzato in questo momento negli Stati Uniti di Donald Trump con il tycoon che punta a deportare un milione di migranti nel corso del suo primo anno del secondo mandato alla Casa Bianca, come riporta il Washington Post.

L’errore e la legge

Che si fosse trattato di un errore però era stato chiaro fin da subito. Già prima di essere rilasciato, Lopez-Gomez era comparso virtualmente in tribunale davanti al giudice della contea di Leon cui era stata consegnata una copia del suo certificato di nascita, presentata dalla madre di Lopez-Gomez, Sebastiana Perez.

La corte aveva subito confermato come si trattasse effettivamente di un documento autentico ma aveva sottolineato di non poter rilasciare Lopez-Gomez a causa del fermo dell’ICE e delle 48 ore necessarie per farlo decadere. Questa legge punta a colpire gli immigrati clandestini maggiorenni che entrano o tentano di entrare in Florida dopo essere entrati negli Stati Uniti, “eludendo o evitando i controlli dei funzionari dell’immigrazione”.

L’avvocato Alana Greer, direttrice e co-fondatrice del Community Justice Project, ha parlato di “una serie di orrori”. Quindi, partendo da questo caso, ha aggiunto: “Nessuno dovrebbe essere arrestato in base a questa legge, figuriamoci un cittadino statunitense. Il giudice, il pubblico ministero, lo sceriffo e tutte le cariche dello stato stanno praticamente alzando le mani e dicendo: ‘L’ICE ci dice di trattenerli, quindi continueremo a trattenerli’, anche se come in questo caso tutti sapevano che fosse un cittadino statunitense. Hanno trattenuto illegalmente un americano e l’unica ragione per cui lo hanno fatto è perché l’ICE ha inviato un foglio che dice: ‘Per favore, trattenete questa persona per noi. Verremo a prenderlo più tardi’”.

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juan-carlos-lopez-gomez Fonte foto: IPA/X:tomaskenn
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