Le parole della ministra Eugenia Roccella su Auschwitz, antifascismo e antisemitismo: Liliana Segre furiosa

Antisemitismo e antifascismo, polemiche per le parole della ministra Eugenia Roccella sulle "gite scolastiche ad Auschwitz". Liliana Segre furibonda

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Polemiche per le dichiarazioni che la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella ha rilasciato al convegno “La storia stravolta e il futuro da costruire”, organizzato al Cnel a Roma dall’Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei). Roccella ha parlato delle “gite scolastiche ad Auschwitz“, di antisemitismo e antifascismo. I suoi ragionamenti hanno innescato la durissima reazione di Liliana Segre.

Ministra Eugenia Roccella: le parole su Auschwitz, antisemitismo e antifascismo

Roccella ha discusso del tema dell’antisemitismo che, secondo i dati forniti pochi giorni fa dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in Parlamento, è un fenomeno in crescita.

“L’antisemitismo – ha dichiarato Roccella al convegno – ha trovato nell’ultima fase del conflitto israelo palestinese una giustificazione per riemergere ed essere rilegittimato. Il gusto con cui si usa la parola genocidio, ributtandola in faccia a chi del genocidio ha un’esperienza molto documentata e precisa, è davvero sconvolgente. Non si sono fatti i conti fino in fondo con l’antisemitismo nel nostro Paese”.

La ministra Eugenia Roccella
Il ministro per la famiglia Eugenia Maria Roccella

La ministra ha poi disquisito dei viaggi di istruzione che gli studenti italiani fanno al campo di concentramento di Auschwitz. “A cosa sono serviti? Secondo me a dirci che l’antisemitismo era qualcosa che riguardava il fascismo. Le gite ad Auschwitz secondo me sono state un modo per ripetere che l’antisemitismo era una questione fascista e basta”, ha spiegato Roccella.

“E quindi – ha proseguito – il problema era essere antifascista non essere antisemita. Il problema oggi è fare i conti con il nostro antisemitismo, fare i conti con il nostro passato senza illuderci che tutto si è affinato in un’epoca storica e in un’area politica, cosa che trovo difficile sostenere”.

Liliana Segre: “Stento a credere a ciò che ha detto la ministra”

Liliana Segre, senatrice a vita e sopravvissuta ad Auschwitz, ha commentato con toni durissimi quanto esternato da Roccella: “Stento a credere che una ministra della Repubblica, dopo avere definito ‘gite’ i viaggi di istruzione ad Auschwitz, possa avere detto che sono stati incoraggiati per incentivare l’antifascismo”.

“Quale sarebbe la colpa?”, si è chiesta la senatrice a vita, ricordando che “durante la seconda guerra mondiale, in tutta l’Europa occupata dalle potenze dell’Asse, i nazisti, con la collaborazione zelante dei fascisti locali – compresi quelli italiani della RSI – realizzarono una colossale industria della morte per cancellare dalla faccia della terra ebrei, rom e sinti e altre minoranze”.

“La formazione dei nostri figli e nipoti – ha concluso Segre – deve partire dalla conoscenza della storia. La memoria della verità fa male solo a chi ha scheletri negli armadi”.

Opposizioni contro Roccella: “Dichiarazioni gravissime”

Le parole della ministra Roccella hanno innescato anche l’immediata reazione delle opposizioni. Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Pd, ha sostenuto che si tratta di “dichiarazioni gravissime che non soltanto strumentalizzano la memoria della Shoah, ma rovesciano la verità storica con un cinismo inaccettabile per un rappresentante delle istituzioni”.

Le visite ad Auschwitz, ha aggiunto Manzi, “non sono mai state gite, come superficialmente le definisce la ministra. Sono state e sono momenti fondamentali di educazione alla memoria, strumenti preziosi per trasmettere alle giovani generazioni l’orrore della persecuzione nazista e fascista e per ricordare che l’antisemitismo non è un fantasma del passato, ma una minaccia viva”.

Minaccia che, sempre secondo l’esponente dem, “ritorna anche attraverso le parole irresponsabili di chi tenta di relativizzarlo. Che il fascismo italiano abbia avuto un ruolo determinante nell’emanazione delle leggi razziali del 1938, nella persecuzione degli ebrei e nella deportazione di migliaia di cittadini italiani, è un fatto storico documentato”.

Roccella ha subito controreplicato alle critiche, sostenendo che la sinistra, “tra Francesca Abanese portata in trionfo e striscioni che inneggiano al 7 ottobre, le piazze e le università messe a ferro e fuoco, finge di non capire”.

“Certo che i viaggi ad Auschwitz rappresentano uno strumento fondamentale per trasmettere alle giovani generazioni la memoria dell’orrore che ha segnato il Novecento Ma condannare l’antisemitismo di allora senza fare i conti con l’antisemitismo, che senza più alcuna remora e senza alcun pudore alligna oggi tra le file di chi strizza l’occhio ad Hamas, è la vera strumentalizzazione”, ha concluso la ministra.

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