Luca Telese sconcertato dalle parole di Francesca Albanese su Liliana Segre e la metafora sul cancro

Luca Telese attacca Francesca Albanese: la relatrice aveva criticato le parole di Liliana Segre su Gaza. La reazione del giornalista su X

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Luca Telese attacca Francesca Albanese: la relatrice delle Nazioni Unite aveva definito la senatrice a vita Liliana Segre “non lucida” nei suoi giudizi sui fatti di Gaza poiché lei stessa, in quanto ebrea deportata, vittima di genocidio. La relatrice ha usato la metafora del cancro che non può essere curato dal malato oncologico, ma solo dall’oncologo. Telese si è detto sconcertato dalle parole di Albanese e ha argomentato via social per smontare il teorema.

Luca Telese contro Francesca Albanese

Francesca Albanese è sempre più attiva nell’esporre il suo punto di vista sui fatti di Gaza, fra partecipazioni a tavole rotonde televisive ed eventi pubblici.

Albanese ha ottenuto un certo consenso a sinistra, ma in tempi recenti le sue posizioni radicali hanno portato parte della sua fanbase politica a prendere le distanze.

Queste le parole pubblicate da Luca Telese su X in merito alle posizioni di Francesca Albanese:

Ho letto con sconcerto le parole di Francesca Albanese contro Liliana Segre, definita non attendibile perché il dolore per ciò che ha vissuto nel lager la rende “poco lucida” ed emotivamente “legata ad Israele.

Secondo Telese, chi ha subito un trauma ha tutte le carte in regola per poterne parlare pubblicamente:

Trovo folle la metafora del malato di cancro che non potrebbe essere attendibile quando parla del cancro (il genocidio) perché solo l’oncologo (cioè lei, la Albanese) può parlare del cancro.

La posizione di Luca Telese su Gaza

Telese chiarisce subito il suo posizionamento, che può essere sintetizzato in “né con Albanese né con i filo-israeliani”:

Ovviamente sbaglia la Albanese come sbagliano gli azzeccagarbugli filo Netanyahu che in questi giorni usano le carte bollate per difendere le atrocità di Israele.

Infine i riferimenti a pietre miliari della letteratura:

Altrimenti una giornalista (Hannah Arendt) non avrebbe potuto scrivere “La banalità del male”. E il più grande narratore italiano del Novecento – Primo Levi – nulla potrebbe dire sull’Olocausto. In primo luogo perché (teorema Albanese) “poco lucido” in quanto sopravvissuto. E poi “non competente” sul piano professionale. Come tutti sanno, nella sua vita, Primo Levi era un chimico.

Luca Telese torna ad attaccare Capezzone

Sempre su X, Telese è tornato ad attaccare Daniele Capezzone, con il quale aveva avuto un duro scontro negli studi di Omnibus su La7. Al centro del dibattito, la Flotilla.

“Promemoria per i fan del giornalismo in stile capezzoniano“, esordisce Telese su X. “Il documento che secondo Israele prova il coinvolgimento di Hamas nel finanziamento della Flotilla altro non è – come spiega Al Jazeera – che un fantastico pataccone“.

Telese scrive che tale documento sarebbe solo “una vecchia lettera del 2021 addirittura già pubblicata nei siti internet”.

Quella che era stata definita come una “prova segreta” in realtà “non parla di navi, di Flotilla, non documenta nessun legame”.

“Il testo, firmato dal capo di Hamas Ismail Haniyeh precede di quattro anni la nascita della spedizione. Semplicemente un falso. Un saluto agli imbroglioni della propaganda tarocca“, conclude Telese.

Luca Telese Francesca Albanese Liliana Segre cancro ANSA/IPA (Photo by Marco Zac/NurPhoto/Shutterstock 14732042u)