Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernardello sono i 3 carabinieri morti nell'esplosione a Castel D'Azzano

Chi erano i carabinieri Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernardello, morti nell'esplosione del casolare di Castel D'Azzano: il ricordo

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Si chiamavano Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernardello i tre carabinieri morti nell’esplosione del casolare di Castel D’Azzano. Hanno perso la vita nella deflagrazione innescata dai fratelli Rampone per fermare la perquisizione della casa colonica oggetto di sgombero nella provincia di Verona, che avevano già minacciato di fare saltare in aria con il gas. I militari dell’Arma in servizio a Padova e a Mestre erano stati chiamati proprio per la pericolosità dell’operazione.

Chi erano i tre carabinieri morti a Castel D’Azzano

Piffari, Daprà e Bernardello facevano infatti parte dei reparti speciali dei carabinieri, aliquote di primo intervento e squadre operative di supporto.

Il primo, 56enne luogotenente con carica speciale, era comandante della Sos del 4° battaglione Veneto, con tanti anni di carriera alle spalle.

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Rilievi in corso nel casolare di Castel D’Azzano distrutto dall’esplosione

Aveva 56 anni anche il brigadiere capo Valerio Daprà, mentre il più giovane era il carabiniere scelto Davide Bernardello, 36 anni.

Entrambi erano componenti della squadra di primo intervento inviata dal Norm della compagnia di Padova, per la perquisizione del casolare di Castel D’Azzano oggetto di sgombero.

I feriti, tra carabinieri e agenti di polizia, sarebbero 15: nessuno in pericolo di vita.

Le carriere di Piffari, Daprà e Bernardello

Entrato nell’Arma nel 1987, Marco Piffari lavorava da 12 anni nelle squadre operative di supporto dei carabinieri, istituite dall’ex comandante generale Tullio Del Sette a protezione di obiettivi sensibili e per effettuare interventi operativi di contrasto alla criminalità comune e organizzata.

Separato, senza figli, viveva in provincia di Padova.

Valerio Daprà era originario di Brescia e si era arruolato nel 1988. Aveva due figli di 26 e 27 anni.

Di Camposampiero, nel Padovano, era invece Davide Bernardello, entrato nei carabinieri nel 2014 e operatore dell’aliquota pronto intervento del nucleo radiomobile del capoluogo.

Il ricordo dei colleghi e i messaggi delle istituzioni

Ai tre colleghi morti nell’esplosione di Castel D’Azzano ha dedicato un messaggio di cordoglio il sindacato dei carabinieri Sim:

“Colleghi stimati e amati dai colleghi dove prestavano servizio e dalle comunità, hanno onorato l’uniforme con umiltà, dedizione e altruismo, fino all’estremo sacrificio – ha dichiarato il segretario della sigla Antonio Serpi – Il dolore per la perdita dei nostri tre colleghi è profondo e colpisce tutta la famiglia dell’Arma. Siamo vicini, con commozione e rispetto, alle famiglie dei militari deceduti, ai colleghi feriti e a tutti coloro che in queste ore stanno operando tra le macerie con il consueto coraggio e spirito di servizio”

Un commento in ricordo delle tre vittime è arrivato anche dal ministro della Difesa, Guido Crosetto:

“In questo momento di profonda tristezza, a nome mio personale, come Ministro della Difesa, come padre e come cittadino, e a nome di ogni donna e uomo della Difesa, esprimo il più sincero e commosso cordoglio alle famiglie delle vittime, ai loro cari e a tutta l’Arma dei Carabinieri”.

Messaggi di “dolore” per i tre carabinieri rimasti uccisi anche dalla premier Giorgia Meloni e del presidente Sergio Mattarella:

“In questa drammatica circostanza, esprimo la mia solidale vicinanza all’Arma dei Carabinieri e sentimenti di partecipe cordoglio ai familiari, insieme all’augurio di pronta guarigione agli operatori feriti” ha affermato il Capo dello Stato.

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