Maria Concetta Riina figlia di Totò s'è costituita ai carabinieri di Villagrazia, portata in carcere a Palermo

La figlia di Totò Riina, Maria Concetta, si è costituita ai carabinieri di Palermo per un'inchiesta di estorsione aggravata ed è in carcere

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Scatta il carcere per Maria Concetta Riina. La figlia dell’ex boss mafioso Totò si è costituita ed è stata portata nella casa circondariale Pagliarelli di Palermo, con l’accusa di estorsione aggravata nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Firenze. La misura cautelare è diventata esecutiva in seguito al rigetto della Corte di Cassazione sul ricorso al tribunale del Riesame.

La figlia di Totò Riina si è costituita

La figlia dell’ex capo dei capi di Cosa nostra si è consegnata ai carabinieri della stazione di Villagrazia di Palermo, dopo che nella giornata di giovedì 16 ottobre la Cassazione aveva respinto l’istanza presentata dal suo legale, l’avvocato Francesco Olivieri.

La misura del carcere era stata inizialmente respinta dal gip, ma la Dda di Firenze aveva vinto il ricorso, poi riconfermato dalla Suprema Corte.

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Maria Concetta Riina con il marito Antonino Ciavarello nel 2009

Maria Concetta Riina in carcere a Palermo

Maria Concetta Riina è accusata di aver chiesto del denaro a due imprenditori toscani, sotto la minaccia di ritorsioni, insieme al marito Antonino Ciavarello, già detenuto per truffa.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini, la coppia avrebbe fatto diverse richieste di soldi alle vittime, portando una delle due a cedere alle intimidazioni.

“Noi siamo sempre gli stessi di un tempo, le persone non cambiano”, avrebbe scritto così Maria Concetta Riina in uno dei messaggi inviati.

La donna 51enne sarebbe così riuscita a ottenere da un industriale di Siena una cesta di prodotti alimentari di 45 chili, del valore di 350 euro, e mille euro in contanti.

L’inchiesta

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e condotte dal Ros dei Carabinieri di Firenze, sono iniziate nel 2024 e hanno portato alle contestazioni per marito e moglie di estorsione aggravata dal metodo mafioso e tentata estorsione nei confronti di un altro imprenditore.

Antonino Ciavarello era stato arrestato a Malta a febbraio 2024, in esecuzione di un mandato di cattura europeo emesso dal Tribunale di Brindisi il 24 gennaio 2022 per due diverse sentenze, e nel periodo al centro dell’inchiesta della Dda di Firenze era detenuto in carcere.

Nonostante ciò, sarebbe riuscito a inviare messaggi alla moglie e a una delle vittime dal penitenziario, utilizzando un cellulare non autorizzato.

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