Maria Rosaria Boccia indagata a Napoli per truffa, falso e plagio, dubbi sulla laurea: la sua reazione

Maria Rosaria Boccia nei guai per la sua laurea in Economia: la Procura di Napoli indaga con le ipotesi di truffa, falso e plagio

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Maria Rosaria Boccia, imprenditrice, podcaster ed ex quasi-consulente del ministero della Cultura, sarebbe finita sotto i fari della magistratura di Napoli per via della sua laurea. Le ipotesi sarebbero quelle di truffa, falso e plagio. Gli accertamenti sarebbero partiti da una segnalazione dell’università telematica Pegaso. Boccia ha risposto parlando di “persecuzione mediatica” e annunciando querele.

Giallo sulla laurea di Maria Rosaria Boccia

La Guardia di finanza avrebbe acquisito documentazione su Maria Rosaria Boccia negli uffici di tre università: Parthenope, Pegaso e Luiss Guido Carli.

L’indagine, secondo quanto riferito da La RepubblicaIl Mattino, sarebbe condotta dai pm Ciro Capasso, Claudio Orazio Onorati e Vincenzo Piscitelli.

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Maria Rosaria Boccia

La tesi e il presunto plagio

Il primo filone d’indagine riguarderebbe un’autocertificazione (non firmata) allegata in occasione del trasferimento del corso di studi dalla università Parthenope alla Pegaso. In quest’ultimo ateneo telematico l’imprenditrice ha conseguito la laurea in Economia nel 2023.

Il secondo filone riguarderebbe un presunto plagio della tesi di laurea. La Guardia di Finanza avrebbe chiesto alla Luiss copia dell’elaborato, redatto ad aprile 2019, da cui la tesi sarebbe stata copiata. Secondo l’ipotesi, la paternità di parte dello scritto sarebbe di una ignara studentessa.

La Repubblica scrive che alla Parthenope e alla Pegaso sarebbero stati chiesti tutti gli atti riguardanti il caso fra i quali file digitali, estratti curriculari, dati sulla carriera accademica, esami sostenuti ed eventuali video a supporto. Lo scopo sarebbe quello di verificare quanto attestato nell’autocertificazione.

Si starebbe cercando di fare chiarezza sia sugli esami sostenuti alla Parthenope che su quelli convalidati dalla Pegaso.

I tre atenei non sarebbero coinvolti nelle indagini.

La reazione di Maria Rosaria Boccia: “Persecuzione mediatica”

L’inchiesta sarebbe nella fase iniziale e Maria Rosaria Boccia potrà, nei prossimi passaggi, far valere le proprie ragioni. Alle ipotesi di reato, scrivono La Repubblica Il Mattino, si sarebbe arrivati come risultato di una serie di accertamenti avviati settimane fa.

Citata da ANSA, Maria Rosaria Boccia ha annunciato di aver presentato “le prime querele” nei confronti di testate e singoli giornalisti “che hanno diffuso notizie false, parziali o manipolate” nei suoi confronti, denunciando di essere vittima di “una chiara persecuzione mediatica” che tra l’altro “rafforza un clima di ostilità pubblica del tutto infondato”.

Boccia definisce “inaccettabile che i giornali abbiano taciuto le mie prime denunce su utilizzo illecito di denaro pubblico”.

L’imprenditrice vorrebbe inoltre presentare esposti all’Ordine dei Giornalisti e alle Procure competenti, richiedendo l’apertura di indagini nei confronti “di chi ha deciso di svilire la mia immagine. Com’è possibile che quando si parla di Maria Rosaria Boccia la stampa si trasformi in una macchina da guerra, pronta a scavare pur di trovare qualcosa che faccia rumore, mentre invece sull’esistenza di un’indagine per stalking, tuttora in corso presso la Procura della Repubblica, che coinvolge Gennaro Sangiuliano per fatti che mi riguardano, non si trova una sola riga pubblicata? Perché nessuna testata ha ritenuto di approfondire, verificare, o semplicemente chiedere lumi alle autorità competenti sullo stato di quella procedura giudiziaria? È forse un tema meno rilevante rispetto alle ricostruzioni personali e sensazionalistiche che puntualmente vengono pubblicate su di me? Se la libertà di stampa si esercita solo quando fa comodo ai potenti, allora non è più libertà, ma complicità. Vedremo se, questa volta, qualcuno troverà il coraggio di raccontare anche quello che finora è stato tenuto nascosto”.

Il comunicato dell’Università Telematica Pegaso

In relazione alla vicenda, l’Università Telematica Pegaso ha precisato – citata da AGI – che “l’inchiesta è stata avviata a seguito di una denuncia presentata dalla stessa Università, che risulta parte lesa nella vicenda. La Procura ha richiesto all’Ateneo la documentazione necessaria, senza procedere ad accessi invasivi”.

Già lo scorso settembre, ha ricordato l’Università Telematica Pegaso “a seguito di un servizio giornalistico in cui erano stati sollevati alcuni dubbi in merito all’autenticità della tesi di laurea della signora Boccia, l’Università aveva avviato le opportune verifiche sul titolo e sull’elaborato, nel pieno rispetto dei principi di trasparenza, correttezza e riservatezza, adottando le misure più adeguate in conformità con le normative vigenti e gli interessi coinvolti”.

Le altre accuse a Maria Rosaria Boccia

Le indagini che riguardano le università non sono le uniche grane per Maria Rosaria Boccia.

A ottobre 2024 la Procura di Pisa ha ipotizzato il coinvolgimento della donna in una truffa immobiliare risalente al 2021. Il fascicolo riguarda la compravendita di un edificio in provincia di Napoli.

A marzo 2025 la Procura di Roma si è attivata in seguito a un esposto dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano. Le ipotesi di reato sono stalking, diffamazione, interferenze illecite nella vita privata e lesioni. Il reato inizialmente ipotizzato, ovvero violenza o minacce a corpo politico, è stato poi derubricato.

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