Meloni cita detto latino "Si vis pacem para bellum" parlando della guerra tra Israele e Iran: cosa significa
Giorgia Meloni, parlando della guerra tra Israele e Iran, ha citato il detto latino Si vis pacem para bellum: il significato e l'origine
Giorgia Meloni, per commentare la guerra in corso tra Israele e Iran, ha utilizzato un celebre detto latino, che recita “Si vis pacem para bellum“. La frase, che per la prima volta sarebbe stata utilizzata in un passo delle leggi di Platone, può esserre tradotta con “Se vuoi la pace, prepara la guerra” o “Se vuoi la pace, sii pronto alla guerra”.
- Cosa ha detto Meloni sulla guerra tra Israele e Iran
- Il significato di Si vis pacem para bellum
- L'origine e la storia di Si vis pacem para bellum
Cosa ha detto Meloni sulla guerra tra Israele e Iran
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato della guerra tra Israele e Iran al Senato.
In una replica sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo ha detto, come riportato da Agi: “Sulla difesa, io la penso come i romani: ‘Si vis pacem, para bellum’. Quindi la difesa non per attaccare qualcuno. Anzi, piuttosto se si hanno sistemi di sicurezza e di difesa solidi si possono più facilmente evitare conflitti”.
ANSA
Giorgia Meloni.
Il significato di Si vis pacem para bellum
La locuzione latina “Si vis pacem, para bellum” usata da Giorgia Meloni può essere tradotta con la formula “Se vuoi la pace, prepara la guerra“. Un’altra possibile traduzione è: “Se vuoi la pace, sii pronto alla guerra”.
In genere questa frase viene utilizzata da chi vuole intendere che uno dei mezzi più efficaci per assicurare la pace consiste nell’essere adeguatamente armati e in grado di difendersi da eventuali attacchi.
Si usa anche per affermare che chi impara a combattere è in grado di comprendere meglio e apprezzare maggiormente la pace.
L’origine e la storia di Si vis pacem para bellum
La sentenza latina utilizzata da Giorgia Meloni è presente, in forme leggermente diverse nella formulazione o nella sostanza, in diversi autori antichi, tra cui Platone (è presente nelle Leggi).
La formulazione più comune utilizzata oggi è tratta dalla frase “Igitur qui desiderat pacem, praeparet bellum”, che tradotta letteralmente significa: “Dunque, chi aspira alla pace, prepari la guerra”. È contenuta nel prologo del libro III dell’Epitoma rei militaris di Vegezio, opera che risale alla fine del IV secolo.
Un concetto simile è stato espresso anche da Cornelio Nepote con la locuzione “Paritur pax bello”, ossia “la pace si ottiene con la guerra”, e da Cicerone con la famosa frase “Si pace frui volumus, bellum gerendum est” tratta dalla Settima filippica, che sta a significare letteralmente “Se vogliamo godere della pace, bisogna fare la guerra”. Fu una delle frasi che costarono la vita ad Arpinate nel conflitto con Marco Antonio.
