Messina, botte alla ex dopo un chiarimento: 66enne arrestato, lei finisce in ospedale con costole rotte
Un uomo di 66 anni è stato arrestato a Messina per lesioni personali aggravate ai danni della sua ex compagna.
Un arresto con l’applicazione del braccialetto elettronico da parte della Polizia di Stato a Messina. Un uomo di 66 anni è stato accusato di lesioni personali aggravate nei confronti della sua ex compagna. L’episodio si è verificato il 31 maggio scorso, quando l’uomo ha aggredito la donna durante un incontro chiarificatore.
Dettagli dell’operazione
Secondo quanto si legge sul sito della Polizia di Stato, gli agenti di Messina hanno eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico. Questa decisione è stata presa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina, su richiesta della Procura della Repubblica. L’uomo, originario di Messina, è gravemente indiziato per il reato di lesioni personali aggravate ai danni della sua ex compagna.
Le indagini
Le indagini sono state condotte in tempi rapidi dagli investigatori della Squadra Mobile di Messina, sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, diretta dal Dott. Antonio D’Amato. Gli investigatori hanno raccolto elementi indiziari che hanno portato alla richiesta di un provvedimento restrittivo nei confronti dell’indagato.
La dinamica dei fatti
I fatti risalgono al 31 maggio scorso. La donna aveva accettato di incontrare l’ex compagno per un ultimo chiarimento. Tuttavia, l’uomo, non accettando la decisione della donna di porre fine alla relazione, l’ha aggredita violentemente. L’ha colpita con calci e pugni fino a farle perdere i sensi. Una volta ripresa, la donna è riuscita a convincere l’aggressore ad andarsene e ha chiesto aiuto a persone di sua fiducia.
Le conseguenze per la vittima
La donna ha riportato un trauma cranico e la frattura di quattro costole, lesioni giudicate guaribili in trenta giorni. È rimasta ricoverata in ospedale per ulteriori accertamenti e cure necessarie.
La misura cautelare
Sulla base degli elementi raccolti, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina ha richiesto una misura cautelare al G.I.P., che ha deciso per gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per l’indagato. Questa misura è stata adottata per garantire la sicurezza della vittima e prevenire ulteriori episodi di violenza.
Considerazioni legali
È importante sottolineare che, in questa fase delle indagini preliminari, l’indagato è da considerarsi innocente fino a prova contraria. Il processo si svolgerà in contraddittorio con le parti e le difese davanti a un giudice terzo e imparziale. Il giudizio potrebbe concludersi anche con la prova dell’assenza di responsabilità dell’indagato.

Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.