Milano e la proposta della tassa di soggiorno da 5 a 10 euro, su chi peserebbe di più l'aumento in stile Roma

Milano vuole raddoppiare la tassa di soggiorno da 5 a 10 euro per notte: la richiesta dell’assessora Riva al governo per la sicurezza e i trasporti

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Milano propone di raddoppiare la tassa di soggiorno da cinque a dieci euro a notte. L’obiettivo è quello di essere trattata come Roma. A proporlo è l’assessora al Turismo Martina Riva, che rilancia la proposta al governo, spiegando che l’aumento garantirebbe 20 milioni di euro in più all’anno, da destinare a sicurezza, decoro e trasporto pubblico. La misura colpirebbe i turisti stranieri e gli hotel di lusso.

Tassa di soggiorno a 10 euro per Milano

Martina Riva, assessora al Turismo, è intervenuta all’inaugurazione di Apreski a Mind. In questo contesto, alla presenza della ministra del Turismo Daniela Santanchè, ha ribadito la necessità che anche Milano possa applicare la stessa tassa di soggiorno prevista a Roma.

La città infatti applica una tassa di soggiorno inferiore, con un tetto massimo di cinque euro contro i dieci della capitale, che gode di una deroga speciale prevista per legge.

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Si alza la tassa soggiorno a Milano? La proposta al Governo

La proposta piace perché in questo modo Milano incasserebbe 20 milioni di euro aggiuntivi ogni anno, che si andrebbero a sommare ai 70 milioni già raccolti. Per Riva, queste risorse potrebbero essere destinate a sicurezza, decoro e trasporto pubblico: tutti “fattori chiave per rendere Milano una città più accogliente e vivibile”.

Chi pagherebbe di più?

La revisione della tassa non sarebbe generalizzata. L’aumento a dieci euro riguarderebbe infatti solo gli hotel a quattro e cinque stelle, dove pernottano perlopiù turisti stranieri.

Secondo l’assessora, la misura non avrebbe impatti significativi sui visitatori italiani o sul turismo popolare, rispondendo così alla domanda sulla sostenibilità della misura. Il motivo è che colpirebbe una fascia di mercato in grado di sostenere il contributo, quella delle camere di fascia alta, che arrivano a costare anche oltre mille euro a notte.

Milano oggi conta ottocentomila presenze turistiche al mese ed è una delle mete più visitate d’Italia. Per questo vuole adeguarsi ad altre città come Venezia, Firenze, Rimini, Pisa e Roma, che possono beneficiare del tetto massimo di dieci euro per la tassa di soggiorno. Tale soglia è permessa in via speciale a Roma, mentre per gli altri comuni è applicabile solo dove gli arrivi stranieri superano del venticinque per cento la popolazione residente.

Dal Giubileo al 2026

Nel 2025 Milano ha ottenuto una proroga temporanea che consente di aumentare la tassa di soggiorno di due euro, destinando l’extra gettito a opere legate agli eventi religiosi in occasione del Giubileo.

Per tutto il 2025, i turisti che soggiornano negli hotel a quattro e cinque stelle pagheranno quindi sette euro a notte, ma dal 2026 la tariffa tornerà ai cinque euro originari.

Da qui la decisione del Comune di riaprire il confronto con il governo per allineare Milano ad altre capitali europee e a Roma, dove la tassa di soggiorno può superare anche i dieci euro. A decidere sarà l’esecutivo, come già accaduto in passato per la capitale.

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