Morta dopo la liposuzione, spunta l'audio del chirurgo Picciotti ad Ana Sergia Alcivar Chence: le parole

Spunta uno degli audio inviati dal chirurgo Picciotti a Ana Sergia, morta dopo una liposuzione: "Questi fili li ordino dagli Stati Uniti"

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"Mi chiedi di farti pagare 5000 euro anziché 7000. Per favore, questi fili non li trovi nemmeno in Perù": è quanto comunicava in audio il medico chirurgo José Lizarraga Picciotti alla sua paziente Ana Sergia Alcivar Chence, la donna morta a Roma dopo un intervento di liposuzione. Alla fine, come noto, la donna aveva pagato 4300 euro. Secondo le ultime indiscrezioni la vittima potrebbe essere morta per embolia polmonare.

L’audio del chirurgo Picciotti

In un audio diffuso giovedì 12 giugno da Pomeriggio Cinque si sente la voce di José Lizarraga Picciotti che comunica a Ana Sergia Alcivar Chence la data dell’intervento e la tariffa.

"Mercoledì, mercoledì. Ascoltati, ti aspetto alle sette di sera". Poi i dettagli sulla tariffa dell’operazione: "L’intervento, per chiunque sia, ti chiedono 7000 euro senza fili".

"Tu ancora mi chiedi di farti pagare 5000. Quindi, per favore, non li trovi nemmeno in Perù. Ti dico, gira tutto il Perù e non li trovi questi fili", fili che il chirurgo dice di dover "ordinare dagli Stati Uniti" in quanto, a suo dire, non sarebbero facilmente reperibili.

Come raccontato al Corriere della Sera da Jorge Manuel Salas Garcia, compagno di Ana Sergia, la donna avrebbe corrisposto a Picciotti una somma pari a 4300 euro, 1000 dei quali inviati tramite bonifico mentre la restante cifra sarebbe stata consegnata al chirurgo in contanti.

La donna morta dopo una liposuzione

Per il momento non esiste una risposta certa sulle cause che hanno determinato la morte di Ana Sergia. La donna, originaria dell’Ecuador, viveva a Genova insieme al compagno e ai suoi tre figli. 46 anni, era partita da Genova con la sua famiglia dopo aver preso un appuntamento con lo studio privato del dottor Picciotti tramite la comunità peruviana.

La donna aveva appuntamento alle 17:15 di sabato 7 giugno. Una volta entrata, sono iniziati i problemi. Il chirurgo Picciotti, a un certo punto, è uscito dal suo studio per dire al compagno della donna che erano sorte complicazioni ed era necessario chiamare un’ambulanza. Ana Sergia, trasportata al Policlinico Umberto I alle 20:30, la donna è morta dopo un’ora.

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di Picciotti, dell’anestesista Paolo Colcerasa e dell’infermiere. Sotto indagine è anche l’azienda delle ambulanze private contattata da Picciotti quando Ana Sergia ha cominciato a sentirsi male.

L’ipotesi sulla morte

L’autopsia è stata svolta giovedì 12 giugno. Secondo le prime indiscrezioni la 46enne sarebbe deceduta a causa di un’embolia polmonare, una patologia grave e che richiede tempi rapidi di gestione.

Secondo le indiscrezioni, tuttavia, nello studio privato di Picciotti non sarebbe stato presente un defibrillatore e soprattutto si tratterebbe di uno studio abusivo in quanto privo di autorizzazioni sanitarie da oltre dieci anni. Ulteriori risposte arriveranno dopo gli esami istologici.

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