Morto il bimbo di 4 anni annegato in piscina, l'incidente al parco acquatico Tintarella di Luna: si indaga

Bimbo di 4 anni scivola nella piscina di Castrezzato e muore dopo due giorni in coma: indagini su soccorsi e protocolli di sicurezza

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A Castrezzato un bimbo di 4 anni si è avvicinato a bordo piscina, è scivolato e caduto nella vasca del parco acquatico Tintarella di Luna. Estratto esanime dal padre e da un bagnante, è stato rianimato sul posto e trasportato in elisoccorso all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove è deceduto dopo due giorni di coma.

L’incidente e i primi soccorsi

Poco prima del tardo pomeriggio, il piccolo, residente a Castrezzato da un anno, era con il padre nella piscina gestita da Progetto Oasi Srl. Distratto per un attimo, si è sporto oltre il bordo ed è caduto in acqua, in un tratto affollato di bagnanti.

Un testimone lo ha visto galleggiare privo di sensi e ha dato l’allarme. Il bagnino e il personale sanitario intervenuto hanno praticato manovre di rianimazione cardiopolmonare fino all’arrivo dell’elisoccorso.

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Luogo dove è avvenuta la tragedia

La corsa in elisoccorso

Rianimato sul posto, il bambino è stato caricato d’urgenza sull’elicottero e trasferito al Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Qui i medici hanno tentato ripetuti interventi per stabilizzarlo, ma nonostante i numerosi tentativi non ha mai ripreso conoscenza.

Nel pomeriggio del 22 giugno il suo cuore ha cessato di battere. La notizia è stata comunicata alle forze dell’ordine dallo staff ospedaliero.

Indagini e responsabilità

Sulla dinamica dell’incidente indagano i carabinieri di Brescia, coordinati dalla Procura: saranno ascoltati il padre, i bagnini in servizio e i testimoni presenti per ricostruire i tempi di intervento e verificare il rispetto dei protocolli di sicurezza. Le autorità valuteranno eventuali responsabilità legate alla sorveglianza dei minori e all’organizzazione del parco al momento dell’incidente.

Secondo l’Osservatorio per la strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti, in Italia muoiono ogni anno circa 330 persone per annegamento, di cui il 53% sotto i 12 anni (circa 41 decessi pediatrici l’anno) e il 81% maschi. Il rapporto evidenzia che, anche in piccole vasche o pozze, l’attrazione fatale sui più piccoli richiede sorveglianza continua e corsi di nuoto precoci per ridurre i rischi.

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