Nuove regole del Codice della strada, la circolare del governo cambia tutto sugli stupefacenti: le novità
Una circolale del governo modifica le regole del Codice della strada sul consumo di stupefacenti: cosa cambia
Parziale marcia indietro del governo sulle nuove norme del Codice della strada, in particolare quelle, molto contestate, relative all’uso di stupefacenti. Un nuova circolare, inviata alle prefetture dai ministeri dell’Interno e della Salute, smonta di fatto l’impostazione voluta dal ministro Matteo Salvini, che aveva introdotto sanzioni per chi fa uso di sostanze stupefacenti a prescindere dagli effetti sulla capacità di guidare e quindi dal momento dall’assunzione. Un principio che non vale più: ora occorre accertare che la sostanza assunta “produca ancora i suoi effetti nell’organismo durante la guida”.
- Nuove regole del Codice della strada
- Le novità introdotte dalla circolare
- Stupefacenti alla guida, le verifiche necessarie
- La nota del ministero
Nuove regole del Codice della strada
Sono cambiate di nuovo le regole del Codice della strada sul consumo di sostanze stupefacenti introdotte con la riforma varata alla fine dello scorso anno.
Un parziale passo indietro del Governo Meloni che arriva con una circolare inviata alle prefetture e alle forze dell’ordine dai ministeri dell’Interno e della Salute, datata 11 aprile.
Fonte foto: ANSA
In apparenza la circolare è un documento tecnico per chiarire le procedure relative alle nuove norme, ma di fatto rivede e sconfessa l’impostazione voluta dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini.
Con la riforma era stato eliminato il criterio relativo allo “stato di alterazione psico-fisica” al momento della guida.
Con le nuove norme bastava un test rapido positivo, anche giorni dopo l’assunzione, per incriminare una persona e sospenderle la patente. Una norma che di fatto ha poco a che vedere con la sicurezza stradale.
Le novità introdotte dalla circolare
Ora con la nuova circolare questo principio non vale più: viene infatti chiarito che per accusare qualcuno per guida dopo l’assunzione di stupefacenti bisogna accertare che la sostanza “produca ancora i suoi effetti nell’organismo durante la guida”.
Per far scattare le sanzioni inoltre occorre provare che la sostanza sia stata assunta in un periodo di tempo “prossimo” alla guida del veicolo.
Altra modifica sostanziale riguarda l’accertamento sul guidatore, che andrà fatto nello stesso momento in cui viene fermato e solo con test salivare.
Stupefacenti alla guida, le verifiche necessarie
La circolare spiega nel dettaglio la procedura che le forze dell’ordine devono seguire per accertare l’eventuale consumo di sostanze stupefacenti.
Carabinieri e polizia devono sottoporre la persona a un accertamento preliminare con un test rapido salivare.
In caso di positività si devono prelevare due campioni di saliva, da inviare al laboratorio di tossicologia forense.
Con il primo campione vengono fatte in laboratorio le analisi di conferma, le uniche in grado di portare a un’incriminazione.
Il secondo dovrà restare conservato per un anno, a disposizione di autorità giudiziaria e avvocati per eventuali contro-analisi.
La nota del ministero
In una nota, il ministero dei Trasporti nega che la circolare contraddica le novità del codice della strada.
Secondo il Mit la direttiva è stata “adottata l’11 aprile in piena coerenza con le nuove regole che puntano a punire chi si mette alla guida dopo aver assunto droghe e superando il concetto (soggettivo e non dimostrabile) di stato di alterazione”.
