Omicidio di Stefania Camboni a Fregene, la nuora avrebbe cercato "come togliere il sangue" su Internet

Giada Crescenzi fermata a Fregene per l’omicidio della suocera Stefania Camboni. La inchiodano le ricerche online

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A Fregene la 30enne Giada Crescenzi è stata fermata per l’omicidio della suocera Stefania Camboni. I carabinieri di Ostia e la Procura di Civitavecchia hanno ricostruito un tentativo di depistaggio e le ricerche compromettenti sul cellulare.

Le ricerche su Internet

Nel corso dell’interrogatorio, i carabinieri del nucleo investigativo di Ostia hanno sequestrato il cellulare di Giada Crescenzi, scoprendo una serie di ricerche inquietanti.

Tra le query compaiono frasi come “come togliere il sangue dal materasso” e “come avvelenare una persona”, cercate poche ore prima del ritrovamento del corpo di Stefania.

omicidio Stefania CamboniFonte foto: ANSA
Villetta a Fregene dove è stato scoperto il corpo di Stefania Camboni

Questi termini sono stati subito interpretati come indizi di premeditazione: la Procura di Civitavecchia ha così emesso il decreto di fermo per omicidio volontario e tentativo di depistaggio, ritenendo che la nuora avesse studiato ogni dettaglio per nascondere le tracce del crimine.

Il ritrovamento e le indagini

La mattina del 15 maggio, intorno alle 7, il figlio di Stefania ha scoperto la madre nella camera da letto di via Agropoli: il corpo, coperto da alcuni cuscini, mostrava quindici ferite da taglio, soprattutto al torace e alla testa.

A circa cento metri dalla villetta, l’auto della vittima è stata rinvenuta in una cunetta con il portafoglio ancora all’interno, come se si volesse simulare una rapina. La scena del delitto invece non presentava segni di effrazione né mancavano denaro od oggetti.

In meno di ventiquattr’ore, grazie alle analisi tecniche e ai primi interrogatori, gli investigatori hanno stretto il cerchio intorno a Crescenzi, identificandola come unica sospettata.

Gli sviluppi

Gli inquirenti stanno approfondendo il possibile movente, con al centro le tensioni familiari legate all’eredità della villetta ereditata da Stefania dopo la morte del marito, Giorgio Violoni, nel 2020.

Emergono anche altre condizioni. Un ultimo post pubblicato da Stefania su Instagram recitava: “Quando cercate di ferirmi, ricordatevi che ho visto chiudere una bara con la persona più importante della mia vita”.

Il corpo è stato trasferito all’Istituto di Medicina Legale dell’Umberto I, dove l’autopsia determinerà ora esatto orario, dinamica del delitto e confermerà se sussistano le aggravanti della premeditazione.

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