Omicidio Liliana Resinovich, Claudio Sterpin provoca Sebastiano Visintin: "Quel che fa e dice vale zero"

Al Tribunale di Trieste Sterpin conferma la sua versione dei fatti e critica Visintin: “Quel che fa e dice vale zero”

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Al Tribunale di Trieste, al termine dell’incidente probatorio sul caso Liliana Resinovich, Claudio Sterpin ha ribadito di aver sempre mantenuto la stessa versione dei fatti e dichiarato che quel che fa e dice Sebastiano Visintin “vale zero”, ignorando le sue parole.

L’incidente probatorio a Trieste

Lunedì mattina, davanti alla Gip Flavia Mangiante, si è svolto un lungo incidente probatorio durato oltre cinque ore, richiesto dalla pm Ilaria Iozzi per acquisire la testimonianza di Claudio Sterpin.

Presenti in aula la procuratrice capo Patrizia Castaldini, Sebastiano Visintin con i suoi avvocati Alice e Paolo Bevilacqua e gli organi di stampa.

Omicidio Liliana Resinovich
Scontro tra Sterpin e Visintin

Sterpin ha spiegato di aver “ripetuto tutto quello che ho detto fino a oggi”, evitando dettagli già ampiamente condivisi nei precedenti interrogatori, per concentrare la sua esposizione sui punti fondamentali della versione che sostiene da anni.

Le accuse di Sterpin

Durante una breve pausa, sollecitato dai cronisti, Sterpin ha ribadito con durezza il suo disinteresse per le dichiarazioni di Visintin: “Mi interessa zero di quello che fa e dice Sebastiano”.

Con linguaggio diretto, l’amico di Liliana ha voluto sottolineare come le parole dell’indagato abbiano ormai perso ogni valore, a suo avviso.

Visintin, presente in aula, ha invece “dribblato” le domande dei giornalisti, scegliendo il silenzio forse consigliato proprio dai suoi legali in questa fase di rinnovato interesse sulla vicenda.

Le tensioni

L’atmosfera in tribunale è comunque apparsa tesa: tra reiterate conferme di Sterpin e il mutismo di Visintin, la fase probatoria si è chiusa però senza troppe sorprese ma con molti punti aperti.

Nella giornata si sono susseguite una serie di dichiarazioni o sono stati fatti collegamenti con interviste passate che, alla luce di quanto sta emergendo, portano a nuove ipotesi e conferme. Non solo il pedinamento denunciato, ma anche le prove di questo negli ormai famosi hard disk.

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