Omicidio Liliana Resinovich, il marito Sebastiano Visintin e la telefonata misteriosa dell'amico apicoltore

Si infittisce il giallo dell'omicidio di Liliana Resinovich, dalle tracce di polline sul corpo alla telefonata dell'apicoltore a Sebastiano Visintin

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Le macchie presenti sul corpo di Liliana Resinovich sono un giallo nel giallo. Secondo Claudio Sterpin potrebbe trattarsi di polline, per questo gli inquirenti stanno cercando di fare luce su una chiamata ricevuta da Sebastiano Visintin da un amico apicoltore circa due settimane dopo la scomparsa della donna, pochi giorni prima del ritrovamento del corpo a Trieste.

La telefonata dell’amico apicoltore

La data del 30 dicembre 2021 è cruciale per una serie di eventi misteriosi. Il primo si colloca alle 19:01, quando Sebastiano Visintin ha ricevuto una telefonata da una amico apicoltore. Quest’ultimo ha raccontato a Mattino Cinque che quel giorno si trovava a Camporosso, frazione del Comune di Tarvisio (Udine) come dimostrerebbe un’agenda che lui stesso conserva per tenere i bilanci di famiglia.

In quell’occasione l’apicoltore avrebbe telefonato a Visintin per portargli la sua vicinanza per la scomparsa della moglie Liliana e per chiedergli se vi fossero novità. La loro conversazione sarebbe durata pochi minuti.

Durante la telefonata Visintin appariva "provato", ha riferito l’apicoltore, che coglie l’occasione delle telecamere per fare chiarezza su dichiarazioni riferite a Mattino Cinque in precedenza. In passato, infatti, l’uomo aveva riferito che il 30 dicembre dopo la telefonata a Visintin i due si sarebbero incontrati.

Circostanza che ora l’amico del marito di Liliana Resinovich esclude in quanto, appunto, quel giorno si trovava in montagna a Monterosso come dimostrano le note riportate sulla sua agenda personale. La domanda è spontanea: se sul corpo della 63enne triestina sono state rinvenute tracce attribuibili al polline, perché il 30 dicembre Visintin ricevette una telefonata dall’amico apicoltore?

Gli spostamenti di Sebastiano Visintin del 30 dicembre

Con le indagini a carico di Sebastiano Visintin gli inquirenti stanno concentrando l’attenzione sull’intero arco di tempo che separa la data della scomparsa di Liliana Resinovich – 14 dicembre 2021 – da quella del ritrovamento del corpo, il 5 gennaio 2022. Per questo chi indaga sta lavorando anche sulla data del 30 dicembre 2021.

Dopo la telefonata dell’apicoltore delle 19:01, infatti, alle 21:20 il telefono di Sebastiano Visintin squillò nuovamente. A questo giro dall’altro capo del telefono c’era il figlio Pierluigi che lo avrebbe chiamato per chiedergli soccorso dato che era rimasto bloccato con la ruota dell’auto in un fossato nel territorio di Gorizia.

Per questo Visintin avrebbe effettuato almeno due telefonate: la prima alla vicina di casa Gabriella alla quale avrebbe chiesto una corda, invano. La seconda ad un altro amico che, però, risultava distante almeno 100 km da Trieste ma al quale avrebbe chiesto ugualmente una corda, sempre invano.

I nuovi esami sui cellulari

Tre anni dopo l’omicidio di Liliana Resinovich potrebbe essere finalmente giunto il momento di trovare più risposte dai cellulari della vittima, nello specifico un iPhone e un telefono Samsung. Lo sostiene Michele Vitiello, consulente tecnico nominato da Sebastiano Visintin.

Vitiello, intervistato da Il Piccolo, ha riferito che le tecnologie attuali consentirebbero di "recuperare dati che prima erano invisibili", compresi quelli cancellati come telefonate, file e note. Ci si aspetta, dunque, che dai dispositivi della donna possano arrivare quei tasselli che aiuterebbero a ricomporre il puzzle del giallo di Trieste, ancora avvolto nel mistero nonostante le indagini a carico del marito.

liliana-resinovich-omicidio-sebastiano-visintin-apicoltore Fonte foto: US Mediaset
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