Ostaggio Edan Alexander liberato da Hamas e consegnato alla Croce Rossa, chi è l'americano rilasciato
Hamas libera Edan Alexander dopo 583 giorni: chi è l'ostaggio e la sua storia. n rilascio che potrebbe aprire la strada a una tregua nel conflitto
Edan Alexander, 21enne nato in Israele ma cresciuto negli Stati Uniti, è stato liberato dopo 583 giorni di prigionia a Gaza, dopo essere stato preso in ostaggio da Hamas il 7 ottobre 2023. Il suo rilascio è avvenuto il 12 maggio grazie alla mediazione di Usa, Qatar ed Egitto: la sua storia è vista come un segnale verso una possibile tregua.
- Chi è l'ostaggio rilasciato da Hamas
- La liberazione di Edan Alexander
- La situazione degli ostaggi a Gaza
- Le reazioni dopo la liberazione di Alexander
Chi è l’ostaggio rilasciato da Hamas
Cresciuto a Tenafly, nel New Jersey, Edan Alexander, 21 anni, è nato a Tel Aviv da genitori israeliani, Yael e Adi. Dopo il diploma, aveva scelto di tornare in Israele per unirsi volontariamente alle Forze di Difesa Israeliane.
Il 7 ottobre 2023, mentre era di stanza al confine con la Striscia di Gaza, fu fatto prigioniero da Hamas durante l’attacco improvviso.
Fonte foto: ANSA
Edan Alexander è stato in ostaggio per 583 giorni
Durante i 583 giorni in ostaggio, il gruppo palestinese ha diffuso vari video del ragazzo, l’ultimo dei quali lo mostrava visibilmente provato, mentre lanciava un appello al governo israeliano. La sua famiglia, mai rimasta in silenzio, ha promosso numerose iniziative pubbliche per sollecitare la sua liberazione.
La liberazione di Edan Alexander
Il 12 maggio Alexander è stato infine consegnato al Comitato Internazionale della Croce Rossa a Khan Younis, nel sud della Striscia. Il rilascio, avvenuto senza condizioni ufficiali, è stato interpretato come un segnale distensivo, utile a riattivare i negoziati per un cessate il fuoco.
Determinante, in questo processo, l’intervento diplomatico degli Stati Uniti, con l’impegno diretto del presidente Donald Trump e del suo inviato Steve Witkoff, che hanno avuto un ruolo decisivo nel mediare la liberazione.
La situazione degli ostaggi a Gaza
Tra le mani di Hamas restano ancora decine di ostaggi, molti dei quali con doppia cittadinanza. Durante l’assalto del 7 ottobre 2023, numerosi cittadini israeliani-americani furono imprigionati. Secondo fonti ufficiali israeliane, 59 persone sono tutt’ora prigioniere, ma soltanto 21 sarebbero ancora in vita.
Edan Alexander era l’ultimo cittadino statunitense vivo tra i rapiti. Il gesto compiuto da Hamas è stato letto da molti come un tentativo di riaprire un canale diplomatico: secondo il gruppo, si tratterebbe di un primo passo verso un possibile cessate il fuoco.
Tuttavia, le autorità israeliane mantengono una linea rigida, affermando che le operazioni militari proseguiranno fino alla completa smilitarizzazione della Striscia di Gaza.Qatar ed Egitto, attori chiave già in precedenti fasi di mediazione, hanno avuto un ruolo centrale anche in questo caso. Le due nazioni hanno agevolato i contatti tra le parti, creando il clima necessario per la liberazione di Alexander.
Le reazioni dopo la liberazione di Alexander
Dopo la liberazione di Edan Alexander, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito l’importanza del supporto diplomatico degli Stati Uniti, ma ha anche confermato che le operazioni militari contro Hamas non subiranno rallentamenti.
Steve Witkoff, emissario speciale del presidente Donald Trump, ha reso noto che Hamas ha accettato di liberare Alexander come segnale di apertura, con l’obiettivo di favorire discussioni su un cessate il fuoco e l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza. L’annuncio è arrivato in concomitanza con la visita ufficiale di Trump in Medio Oriente, rafforzando il peso strategico dell’operazione nei rapporti tra Washington e Hamas.
Yael Alexander, madre del giovane ostaggio, ha ringraziato per il ritorno del figlio, ricordando tuttavia che a Gaza sono ancora trattenute 58 persone, molte delle quali in condizioni sconosciute.
