Paolo Cocco tra gli alpinisti italiani morti in Nepal sull'Himalaya, ancora dispersi Di Marcello e Kirchler

Paolo Cocco si aggiunge a Caputo e Farronato nella lista degli alpinisti italiani morti in Nepal sull'Himalaya. Marco Di Marcello e Markus Kirchler

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In seguito alle tempeste di neve e a una valanga sulle vette dell’Himalaya del Nepal sono morti 7 alpinisti, tra cui 3 italiani. I decessi si sono verificati in due incidenti separati: 5 persone, tra cui Paolo Cocco, sono morte lunedì 3 novembre al campo base del picco Yalung Ri. Si aggiungono ad Alessandro Caputo e Stefano Ferronato, deceduti in un precedente incidente nel Nepal occidentale. Altri due, Marco Di Marcello e Markus Kirchler, che erano con Paolo Cocco, sono dispersi.

Sull’Himalaya in Nepal 7 morti, tra cui 3 alpinisti italiani

Il bilancio degli alpinisti morti sull’Himalaya in Nepal è salito a 7, come riportato da ANSA. Tra di loro ci sono anche 3 italiani.

I decessi si sono verificati in due incidenti separati avvenuti dalla giornata di venerdì. Lunedì 3 novembre, una valanga ha colpito un gruppo di 12 persone al campo base del picco Yalung Ri, a 5.630 metri di altitudine, nel Nepal centrale.

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Cinque persone sono morte nel disastro: si tratta di un italiano (Paolo Cocco), due nepalesi, un tedesco e un alpinista francese. Lo ha riferito all’Afp Phurba Tenjing Sherpa, dell’organizzatore della spedizione Dreamers Destination. Lo sherpa ha affermato di aver “visto 7 corpi“. In sostanza, potrebbero essere deceduti anche due altri italiani, Marco Di Marcello e Markus Kirchler, ma la Farnesina al momento non conferma le loro morti e li definisce “dispersi”.

Il resto del gruppo è stato tratto in salvo e trasportato in elicottero nella capitale Kathmandu nella mattinata di martedì 4 novembre, come dichiarato dall’alto ufficiale di polizia Gyan Kumar Mahato, del distretto di Dolakha. Tra i soccorsi figurano due alpinisti francesi e due nepalesi.

Chi sono i tre alpinisti italiani morti sull’Himalaya in Nepal

A riportare l’identità degli alpinisti italiani morti nel secondo incidente in Nepal è stata l’agenzia Agi, che ha appreso la notizia sia da fonti delle autorità locali sia da ambienti dell’alpinismo italiano.

Il sovrintendente di polizia Gyan Kumar Mahato avrebbe identificato i tre come Paolo Cocco, Marco Di Marcello e Markus Kirchler. Sarebbero deceduti assieme allo scalatore tedesco Jakob Schreiber, al trekker francese Christian Andre Manfredi e a due guide alpine nepalesi, Padam Tamang e Mere Karki.

Come ha sottolineato la Farnesina, però, si continuano a cercare Di Marcello e Kirchler, dati per dispersi nonostante “scarse possibilità di sopravvivenza”.

La salma di Paolo Cocco, nel frattempo, sarebbe già stata trasferite a Khatmandu.

Secondo quanto riferito dai soccorritori e riportato dall’Agi, gli alpinisti Cocco (fotografo e già vice sindaco di Fara San Martino dal 2011 al 2016) e Di Marcello, entrambi abruzzesi, facevano parte con la guida nepalese Padam Tamang, di una spedizione organizzata da ‘Dreamers Destination Treks’. L’altro italiano, Kirchler, era con il tedesco Jakob Schreiber in un team separato di ‘Wilderness Outdoors’, mentre l’escursionista francese Manfredi era con ‘Yatri Treks’.

Alcuni dei sopravvissuti alla tragedia hanno riferito di ritardi nei soccorsi, sembra dovuti alle autorizzazioni governative necessarie per far alzare in volo gli elicotteri in questa zona impervia.

Antonio Tavani, sindaco di Fara San Martino, ha confermato all’ANSA che è stato ritrovato dai soccorritori il corpo di Paolo Cocco, il fotografo abruzzese che stava tentando la scalata al Dolma Khang e che era stato vicesindaco proprio a Fara San Martino. La notizia è già stata comunicata anche ai familiari del ragazzo.

Contattati altri 5 italiani

Il Consolato Generale a Calcutta, rischierato in Nepal, ha ricevuto conferma che l’agenzia di Milano e l’agenzia nepalese sono riuscite a comunicare con il gruppo di altri 5 escursionisti della provincia di Como con cui da giorni non si avevano contatti.

Lo rende noto la Farnesina: stanno bene e proseguiranno il loro programma, con rientro a Kathmandu sabato 8 novembre.

L’altro incidente in cui sono morti Alessandro Caputo e Stefano Farronato

In un precedente incidente nel Nepal occidentale, altri due alpinisti italiani erano morti mentre tentavano di scalare il monte Panbari, alto 6.887 metri.

Il ministero degli Esteri italiano li ha identificati come Alessandro Caputo e Stefano Farronato.

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