Pavel Durov e il messaggio su Telegram sulla fine di Internet libero, allarme e previsione choc sul futuro
Pavel Durov, fondatore di Telegram, lancia un avvertimento: “Internet libero è in pericolo, la nostra generazione ha poco tempo per salvarlo”
Pavel Durov, il fondatore di Telegram, ha condiviso un’analisi sul futuro di Internet. Durante il suo 41º compleanno ha dichiarato di non avere voglia di festeggiare perché “la nostra generazione ha ancora poco tempo per salvare l’Internet libero costruito per noi dai nostri padri”, ha scritto. Durov chiama alle “armi digitali” per non passare alla storia come l’ultima generazione ad aver conosciuto la libertà.
Pavel Durov lancia l’allarme su Telegram
Pavel Durov, il fondatore di Telegram, compie 41 anni il 10 ottobre 2025. Invece di festeggiare, però, ha deciso di lanciare un messaggio al mondo e lo ha fatto attraverso una sua analisi su cosa sta accadendo a Internet. Secondo lui, la libertà di Internet sta per finire perché i governi stanno attaccando il libero scambio di informazioni.
Secondo Durov, infatti, Internet, una volta promessa di scambio libero, si sta trasformando in uno strumento di controllo. “La nostra generazione ha ancora poco tempo per salvare l’Internet libero costruito dai nostri padri per noi”, ha scritto.
IPA
Secondo l’imprenditore russo, i Paesi un tempo liberi stanno introducendo misure distopiche come le identità digitali, i controlli sull’età online e la sorveglianza di massa dei messaggi privati. Quest’ultimo riferimento è a Chat Control, non ancora diventato realtà per via della scelta della Germania di tirarsi indietro.
La battaglia per Internet
Durov, però, non si ferma alle parole e invita a una chiamata alle armi digitali. In un mondo “oscuro e distopico” che si sta avvicinando rapidamente, scrive, è tempo di lottare per la libertà. Secondo Durov, infatti, la nostra generazione rischia di passare alla storia come l’ultima ad aver conosciuto la libertà e ad averla lasciata portar via.
Secondo l’imprenditore, ci hanno venduto una menzogna. “Ci hanno fatto credere che la più grande battaglia della nostra epoca fosse distruggere tutto ciò che i nostri antenati ci hanno lasciato”, ma aggiunge che abbiamo tradito l’eredità dei nostri padri che ci avevano regalato questo Internet libero.
Secondo Durov, quindi, avremmo tutti tradito l’eredità dei nostri padri e “ci siamo messi su un cammino di autodistruzione morale, intellettuale, economica e, alla fine, persino biologica”.
I timori di Durov
A scatenare le paure dell’imprenditore russo, che ha deciso di non festeggiare il proprio compleanno perché “il tempo sta per finire”, sono state una serie di decisioni prese da alcuni Stati su presunte misure distopiche.
Chiama in appello le identità digitali nel Regno Unito, ma anche i controlli sull’età online vagliati dall’Australia e, infine, la sorveglianza di massa dei messaggi privati, ovvero Chat Control, che doveva essere votata il 14 ottobre 2025 in Unione Europea.
Fa poi riferimento particolare a quanto sta accadendo in Germania, dove chi critica i funzionari pubblici su Internet viene perseguitato. Aggiunge che accade anche nel Regno Unito, dove le persone vengono incarcerate per i loro tweet, o in Francia, dove i leader tecnologici che difendono libertà e privacy sono oggi sotto inchiesta penale.
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