Nuova variante Covid LP 8.1, i sintomi e quanto è davvero pericolosa: l'intervista a Matteo Bassetti

Aumentano i casi in Asia e la preoccupazione arriva anche in Europa. Bassetti: “Niente allarmismi, ma occorre vigilare. Ci siamo dimenticati delle migliaia di vittime”

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C’era una volta il Covid, anzi c’è ancora e a preoccupare è la nuova variante LP 8.1., che ha fatto scattare l’allarme in Asia. In particolare, a Singapore e Hong Kong il numero dei contagi ha ripreso a salire e diverse segnalazioni arrivano anche dall’Europa e in Italia stessa. Virgilio Notizie ha intervistato Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, per capire quali siano i sintomi e i rischi reali.

Qual è la nuova variante Covid e dove è stata segnalata

Il nome della nuova variante non è del tutto tale per gli esperti che si occupano di monitorare le malattie infettive.

In realtà le prime segnalazioni della circolazione della LP.8.1 risalgono a luglio 2024, dunque a quasi un anno fa, ma è solo nelle ultime settimane, e in particolare tra marzo e aprile 2025, che è diventata dominante in diverse zone del mondo.

Diversi casi sono stati registrati anche nel Regno Unito e negli Usa: i Centers for Disease Control and Prevention ritengono che la LP.8.1 sia responsabile del 42% dei casi di Covid-19 negli Stati Uniti e del 60% di quelli presenti nel Regno Unito.

I sintomi del “nuovo Covid”

Come per il Covid conosciuto nel 2020, i sintomi più comuni sono:

  • febbre alta
  • mal di gola
  • sensazione di spossatezza
  • dolori muscolari

Si possono verificare anche:

  • alterazioni nel gusto e nell’olfatto
  • segnali tipici del raffreddamento, come congestione nasale e mal di testa

Per questo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) parla per ora di “basso rischio” per la salute pubblica.

Solo di rado, infatti, il quadro si può complicare con:

  •  perdita di appetito
  •  disturbi intestinali, che possono arrivare a comprendere la diarrea

Chi sono i soggetti a rischio

Più a rischio, invece, sono i soggetti fragili, come gli anziani o persone con problemi cardiovascolari, che possono andare incontro a polmoniti o insufficienze respiratorie.

Quanto sono validi i vaccini a disposizione

Di fronte a un riacutizzarsi delle infezioni, però, è arrivato anche un monito da parte dell’Agenzia europea del farmaco, l’Ema, che ha sollecitato un aggiornamento dei vaccini attualmente a disposizione contro il Covid.

LP.8.1, infatti, è una sottovariante della famiglia Omicron e presenta 9 mutazioni aggiuntive nella proteina Spike rispetto a JN.1, sulla quale sono stati formulati i vaccini al momento forniti alla popolazione, che peraltro ha aderito poco alle campagne di immunizzazione.

L’intervista a Matteo Bassetti

Cos’è la nuova variante Covid su cui arriva l’allerta dall’Asia?

“Il Covid sembrava capitolo praticamente chiuso, almeno alla nostra latitudine. Oggi in Europa e in Italia non ci sono allerte particolari, ma i dati che provengono dall’Asia non devono essere trascurati. Non alimenterei certo l’allarmismo, non ci sono quadri preoccupanti, ma certo le indicazioni ci dicono che il numero dei casi è drammaticamente cresciuto nelle ultime settimane, in particolare a Singapore e Hong Kong, cioè nelle prime zone che in passato avevano conosciuto il Covid”.

Come mai i casi stanno aumentando proprio adesso?

“I fattori che possono aver inciso sono fondamentalmente due: da un lato la perdita di immunità da vaccinazione, tenendo presente che ormai ci si vaccina pochissimo e che i vaccini a disposizione sono stati realizzati a partire da un virus che circolava fino a 3 anni fa; dall’altra il virus ha anche circolato meno e quindi anche l’immunità naturale è pian piano diminuita”.

Quanto accade in Asia deve mettere in guardia, comunque, anche l’Occidente?

“La storia ci insegna che i fenomeni che si verificano in Asia, come in Cina, a Singapore, ma anche in Thailandia, ecc. possono poi verificarsi anche da noi, specie in un mondo in cui c’è un’altra circolazione di persone e merci. Negli ultimi 50 anni, infatti, l’Asia ha sempre anticipato le problematiche di tipo virale. Quindi, ripeto, senza allarmismi, ma occorre osservare cosa accade. Il pensiero non va tanto alla popolazione generale, che magari può avere ancora il Covid ma in forma lieve, quanto alle fasce più fragili, come gli anziani o gli immunodepressi. Purtroppo proprio loro si sono vaccinati pochissimo, con percentuali intorno al 5%”.

La gente, quindi, non ne avverte più la pericolosità. Perché?

“Esatto, non c’è la minima percezione della pericolosità potenziale. Per vari motivi: tralasciando coloro che sostengono che oggi gli esperti tornano a parlare di Covid perché sentono la mancanza della notorietà e vorrebbero essere nuovamente protagonisti in tv, il vero motivo è che la pandemia oggi viene considerata un tema politico e non sanitario. C’è una parte significativa della popolazione che, pur non essendo assolutamente No Vax, sembra essersi dimenticata delle migliaia di morti. Non importa se siano stati 100mila o 200mila: l’impatto c’è stato ed è stato molto grave, ma oggi sembra che non importi più a nessuno, è come se si fosse rimosso il problema. Forse si temono nuove restrizioni e si allontana così lo spettro del lockdown o delle mascherine e dei divieti, affermando che il Covid è solo una banale influenza”.

Intanto l’Italia si è astenuta dall’adozione del nuovo piano pandemico mondiale. Perché e a cosa serve?

“Credo che sia stato un errore perché di fronte a sfide sanitarie globali occorre andare uniti. È importante contare su organizzazioni sovranazionali, come l’Onu o l’Oms, che diano linee di indirizzo generali. Se poi non le si condivide del tutto, è meglio continuare a esserne parte di queste organizzazioni e cercare piuttosto di cambiarle da dentro. Anche perché tra gli altri astenuti ci sono Paesi come Russia, Iran, Guatemala o Romani, seppure a vario titolo, e io credo che l’Italia dovrebbe invece far parte dell’altra parte di Paesi che hanno aderito, tantopiù che le linee di indirizzo sono scientifiche e generiche, e non limitano le decisioni nazionali in tema sanitario”.

matteo-bassetti-nuova-variante-covid-lp-8-1 Fonte foto: ANSA