Regalo di un amico per la figlia neonata scatena a Taranto la gelosia di un padre 26enne, botte alla moglie
Un cittadino nigeriano di 26 anni è stato arrestato a Taranto per presunti maltrattamenti in famiglia, scatenati da una gelosia morbosa.
Arrestato a Taranto un cittadino nigeriano di 26 anni che è stato fermato per presunti maltrattamenti in famiglia. L’episodio si è verificato quando l’uomo, mosso da una gelosia morbosa, ha aggredito la compagna dopo una lite.
Intervento della Polizia
Secondo quanto si legge sul sito della Polizia di Stato, il personale della Squadra Volante è intervenuto in uno stabile del centro cittadino a seguito di una segnalazione giunta al 112. Un uomo stava tentando di sfondare la porta d’ingresso di un appartamento a calci. Giunti sul posto, gli agenti hanno individuato il giovane nigeriano, che ha interrotto la sua azione alla vista delle forze dell’ordine. Dopo essere stato calmato, è stato allontanato per permettere agli agenti di verificare le condizioni della compagna, anch’essa di nazionalità nigeriana e di 26 anni.
La denuncia della compagna
La donna, visibilmente scossa, ha denunciato il convivente. Ha raccontato che, poco prima, l’uomo l’aveva colpita al capo e al volto, spinto da una gelosia morbosa. La lite era scoppiata perché la donna aveva riferito al compagno che un loro connazionale aveva fatto un regalo alla loro figlia neonata. L’uomo, in preda a uno scatto d’ira, l’aveva colpita al volto, al capo e poi sul corpo, minacciando di lanciarle addosso un tavolino e una sedia, incurante della presenza della figlia e di una connazionale che, per paura, si era nascosta in una stanza.
Minacce con coltelli
Dopo aver percosso la compagna, l’uomo avrebbe prelevato due coltelli dalla cucina, nascondendoli in una borsa in pelle che portava a tracolla. Ha dichiarato che li avrebbe utilizzati per punire il connazionale “colpevole” di aver fatto un regalo a sua figlia.
Precedenti e arresto
Da successivi accertamenti in Banca Dati, è emerso che il cittadino nigeriano aveva una nota di rintraccio per la notifica dell’avvio di un procedimento di ammonimento del Questore di Taranto, Michele Davide Sinigaglia, relativo a una precedente segnalazione della compagna nei suoi confronti per violenza domestica e in particolare di percosse, emesso a maggio scorso dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Taranto.
Conseguenze legali
Trasmessi gli atti all’Autorità giudiziaria competente, l’uomo è stato posto agli arresti domiciliari presso l’abitazione del fratello, mentre i coltelli trovati nel borsello sono stati sequestrati. Tuttavia, l’equipaggio della Squadra Volante, volendo sincerarsi della presenza del nigeriano nell’appartamento dove era stato posto ai domiciliari, non trovandolo in casa, ha dato comunicazione alla Sala Operativa e agli altri equipaggi riferendo la sua evasione. L’uomo è stato rintracciato poco dopo mentre si aggirava per le vie cittadine a piedi. Trasmessi gli atti all’Autorità Giudiziaria competente, è stato tradotto presso la Casa Circondariale.
Presunzione d’innocenza
Si ribadisce che per l’indagato vige la presunzione d’innocenza sino a sentenza definitiva.

Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.