Scontri alla manifestazione di Roma contro il decreto Sicurezza, tensione e carica della polizia in piazza
Scontri a Roma durante la manifestazione contro il decreto Sicurezza: cariche della polizia, feriti e tensioni. Ferito l’assessore Luca Blasi
Duri scontri durante la manifestazione a Roma contro il decreto Sicurezza. La protesta, indetta dalla rete “No Ddl Sicurezza”, è degenerata in cariche, lanci di oggetti e tensioni che hanno coinvolto anche un assessore municipale. I manifestanti avevano l’obiettivo di raggiungere Montecitorio nel giorno in cui il testo approdava alla Camera. Ma la protesta è stata fermata dalle forze dell’ordine schierate in assetto antisommossa.
- Scontri a Roma durante la manifestazione contro il decreto sicurezza
- Le reazioni politiche
- Il commento delle opposizioni: “Repressione sistematica”
Scontri a Roma durante la manifestazione contro il decreto sicurezza
Secondo quanto riportato da Ansa, centinaia di manifestanti hanno cercato di forzare i cordoni di sicurezza. La polizia ha risposto con cariche di contenimento, manganelli e scudi antisommossa.
Alcuni manifestanti hanno reagito lanciando bottiglie e bastoni, cercando di avanzare lungo via del Tritone.
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Il 26 maggio 2025 si sono verificati violenti scontri tra manifestanti e polizia in piazza Barberini a Roma
Nel parapiglia, è rimasto coinvolto anche Luca Blasi, assessore alla Cultura del III Municipio e attivista di Sinistra Italiana.
Blasi ha dichiarato di essere stato colpito al volto con una manganellata mentre tentava di calmare gli animi. È stato trasportato in ambulanza al Santo Spirito ed è ora sotto osservazione.
Le reazioni politiche
La denuncia arriva da Europa Verde e Sinistra Italiana, che accusano la polizia di aver colpito ingiustamente l’assessore. “Blasi stava pacificando. È stato aggredito mentre cercava di evitare lo scontro”, si legge nella nota congiunta.
Di tutt’altro tenore il commento della maggioranza. Fratelli d’Italia, con la deputata Augusta Montaruli, ha parlato di “tentativo di assalto al Parlamento” e ha difeso l’operato delle forze dell’ordine: “Il decreto è necessario proprio contro quei violenti che oggi hanno cercato di sopraffare lo Stato”.
Sulla stessa linea anche Galeazzo Bignami, che ha sottolineato “la presenza di gruppi pro-Pal” tra i manifestanti, denunciando la “violenza organizzata” di frange estremiste.
Il commento delle opposizioni: “Repressione sistematica”
Durissima la replica della sinistra radicale. Per Giovanni Barbera (Rifondazione Comunista), si tratta di una “torsione autoritaria”: “Questo decreto non vuole garantire la sicurezza, ma reprimere il dissenso. Il governo Meloni genera conflitto e poi lo reprime”.
La manifestazione, dopo gli scontri, è proseguita verso l’Università La Sapienza, dove si sono tenuti interventi e assemblee pubbliche. Gli organizzatori hanno già convocato una nuova mobilitazione per il 31 maggio, sempre a Roma.
