Scontro tra Salvini e Meloni sugli aumenti dei pedaggi sulle autostrade, è caos politico tra Lega e FdI

Nuovo scontro nella maggioranza tra Lega e Fratelli d'Italia: a infastidire i leader Matteo Salvini e Giorgia Meloni è stato l'aumento dei pedaggi

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È scontro nella maggioranza tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni sul caso degli aumenti dei pedaggi sulle autostrade. L’annunciato rincaro è stato infatti ritirato dopo che il Ministro dei Trasporti ha annunciato il blocco al provvedimento. Una mossa quella del leader della Lega che ha infastidito la premier: si tratta dell’ennesimo caso politico tra le due forze al Governo.

Matteo Salvini-Giorgia Meloni: è scontro sui pedaggi

Nuovo scontro tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Questa volta al centro del contendere c’è la grana dell’aumento dei pedaggi in autostrada, prima annunciato e poi ritirato dallo stesso vicepremier. Un fronte aperto che si va ad unire a quelli che già nelle scorse settimane avevano fatto comparire delle crepe nella maggioranza.

I due leader si sono di fatti incolpati a vicenda – senza però parlarne apertamente – del rincaro sui pedaggi autostradali, una mossa questa della quale i due si rimbalzano la paternità e che ha portato a grosse critiche dall’opposizione e dai consumatori. Alla fine l’emendamento è stato ritirato ma promette di far parlare ancora per giorni tra i partiti al Governo.

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Salvini e Meloni con il sindaco di Roma, Gualtieri

Tensione tra Lega e Fratelli d’Italia al Governo

L’aumento dei pedaggi era stato reso necessario dal dover trovare 90 milioni per far fronte alle esigenze dell’Anas, fondi che ora dovranno essere recuperati altrove.

Opposto il sentiment su quanto successo mentre comune ai due leader c’è una sensazione di fastidio e irritazione per quanto successo. Come racconta il Corriere della Sera, Giorgia Meloni avrebbe definito “pazzesco” quanto fatto dal Ministro dei Trasporti che quell’emendamento aveva fortemente voluto e che poi si era affrettato a ritirare dopo le polemiche. Secondo Fratelli d’Italia insomma il sostegno era arrivato a quella proposta proprio per essere vicini a una volontà precisa di Salvini.

Di tutt’altro avviso la Lega e il vicepremier che sottolineano come, proprio da FdI, siano arrivate forti critiche all’aumento che era stato deciso di comune accordo e che rispondeva a necessità oggettive. Un atteggiamento questo poco comprensibile dal Carroccio e che di fatti avrebbe spinto al ritiro della firma. “O si è maggioranza sempre o non lo si è”, questo il motto fatto trapelare. Salvini è stato colpito dalle prese di distanza degli alleati, scoperte mentre si trovava lontano dall’Italia. Se riteneva scontate le reazioni dell’opposizione, è stato invece sorpreso dalle uscite degli esponenti di FdI.

L’ennesimo caso

Per questo motivo ci sarebbe stato un confronto tra Salvini e Meloni con il primo che avrebbe manifestato la propria sorpresa alla premier, prima di dare il via libera allo stop all’emendamento, comunicato in anticipo alla Presidente del Consiglio.

Secondo Salvini, lasciarlo esposto alle critiche è stato un colpo basso, un tentativo di FdI di far ricadere la colpa su di lui quando in realtà tutti erano d’accordo. Per la premier invece il ministro avrebbe dovuto prendersi la responsabilità di una richiesta che lui stesso aveva avanzato. I due sono dunque a un’impasse e necessiteranno di ulteriori confronti e chiarimenti per appianare le tante tensioni in seno alla maggioranza.

Le ultime settimane infatti sono state teatro di tanti scontri su diversi temi: come riporta il Corriere, si va dalla visione diversa sul riarmo allo scontro sull’emendamento a favore del terzo mandato per i governatori, dalle candidature per le Regionali alla querelle sullo ius scholae, fino agli scontri al ministero della Cultura.

Aumento dei pedaggi: cos’è successo

L’aumento del pedaggio in autostrada sarebbe dovuto scattare dal 1° agosto: prevedeva un rincaro di 1 millesimo di euro per chilometro percorso su tutte le classi di veicoli e avrebbe inciso sui costi di viaggio per milioni di italiani. Per ogni 1.000 chilometri percorsi su rete autostradale il costo sarebbe stato di 1 euro in più.

Il provvedimento era parte di un emendamento al decreto Infrastrutture per coprire il fabbisogno di Anas, stimato in circa 90 milioni di euro l’anno, fabbisogno aumentato a causa di vari fattori tra i quali la ridefinizione della rete in gestione e l’aumento delle spese

Nel pomeriggio del 4 luglio, attraverso una nota ufficiale e dopo tantissime polemiche sollevate dalle associazioni dei consumatori e dal centrosinistra (in particolare da +Europa e dal Movimento Cinque Stelle), il vicepremier Matteo Salvini ha chiesto e ottenuto ufficialmente dai quattro relatori – due di Fratelli d’Italia, uno di Forza Italia e una della Lega – il ritiro dell’emendamento.

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