Si fa esplodere in una clinica per la fertilità in California: "Sono nato, nessuno mi ha chiesto il permesso"
Nell'attentato terroristico in una clinica per la fertilità Palm Springs, in California, il 25enne è l'unica vittima. Si definiva un "pro-morte"
Guy Edward Bartkus, 25 anni, è l’autore dell’attentato in una clinica per la fertilità a Palm Springs, in California: l’uomo si è fatto esplodere e ha perso la vita, causando 4 feriti. Contrario alla fecondazione in vitro e alla nascita imposta, ha lasciato un audio in cui si definiva “pro-morte”.
- California, la bomba nella clinica per la fertilità
- Palm Springs, il "consenso per nascere"
- Il caso dell'amica morta
California, la bomba nella clinica per la fertilità
Un’esplosione ha colpito una clinica per la fertilità situata a Palm Springs, in California, provocando almeno quattro feriti e la morte di una persona.
Secondo quanto riferito da fonti delle forze dell’ordine alla CNN, le autorità ritengono che la vittima sia proprio l’attentatore, sebbene non vi sia ancora la certezza. Le condizioni in cui è stato ritrovato il corpo, infatti, sono tali da richiedere accertamenti forensi approfonditi per confermarne l’identità in modo ufficiale.
Fonte foto: ANSA
La clinica colpita dall’attentato
Il presunto autore dell’attacco è stato identificato come Guy Edward Bartkus, un 25enne residente a Twentynine Palms. Bartkus aveva espresso in diverse occasioni – tramite registrazioni audio e testi pubblicati online – la sua opposizione radicale alla nascita di individui “senza consenso”.
Palm Springs, il “consenso per nascere”
Prima dell’attentato, aveva piazzato una telecamera su treppiede per documentare l’atto, ma il filmato non è mai stato caricato sul suo sito personale. Al contrario, gli inquirenti hanno rinvenuto sul portale un lungo messaggio audio in cui spiegava le sue motivazioni.
“Sono arrabbiato per il fatto di esistere e perché nessuno mi ha chiesto il permesso di farmi nascere” affermava il 25enne. “Sono fortemente contrario alla fecondazione in vitro, è estremamente sbagliata. Persone che hanno figli a tavolino. Quanto ci può essere di più stupido?”
L’autore dell’attacco si descriveva come un “pro-morte“. Con questo termine, secondo le sue stesse parole, intendeva identificare chi sceglie di anticipare volontariamente la propria fine, nel tentativo di evitare non solo le sofferenze personali future, ma anche quelle che la sua presenza potrebbe infliggere ad altri esseri senzienti.
Il caso dell’amica morta
La vicenda e la sorte di Bartkus potrebbero essere legate a un caso simile, avvenuto alcune settimane prima negli Stati Uniti. Sul proprio sito web, infatti, il 25enne raccontava della sua migliore amica, Sophie, che condivideva pienamente la sua visione esistenziale.
La ragazza, stando al suo racconto, sarebbe morta recentemente dopo aver persuaso il fidanzato a ucciderla nel sonno. Bartkus scriveva che tra loro vi era un patto: se uno fosse venuto a mancare, l’altro lo avrebbe seguito a breve.
La giovane di cui parlava potrebbe essere Sophie Tinney, 27 anni, trovata morta il 22 aprile a Fox Island, nello Stato di Washington. Secondo le indagini, il responsabile sarebbe stato il compagno, Lars Eugene Nelson, 29 anni, spinto proprio da lei a compiere il gesto.