Spari alla Cia nella sede di Langley, guardie aprono il fuoco e feriscono un uomo: il precedente e le minacce
Le guardie armate del quartier generale della Cia di Langley, in Virgina, hanno sparato contro un uomo fuori dai cancelli della sede: un ferito
Colpi di arma da fuoco al quartier generale della Cia, negli Stati Uniti. Le guardie armate della sede centrale dell’agenzia di intelligence a Langley, nello stato della Virginia, hanno sparato contro un uomo. I proiettili hanno ferito una persona, ma i servizi segreti esteri americani non hanno voluto commentare se si tratti dello stesso soggetto, né sono state diffuse informazioni sulle cause dell’intervento.
Gli spari al quartier generale della Cia
L’episodio è avvenuto intorno alle 4 del mattino ora locale, le 10 italiane, come confermato dalla polizia di Fairfax, che ha riferito di un intervento degli agenti intorno a quell’ora per gestire il traffico dopo una sparatoria “senza feriti”.
In seguito all’allerta sicurezza, l’ingresso principale dell’edificio che ospita gli uffici dei vertici della Cia è stato chiuso, come comunicato pubblicamente dall’agenzia, e ai circa 20mila dipendenti della struttura è stato consigliato di cercare percorsi alternativi.
Ferita una persona
Secondo quanto riportato dalla Nbc, l’agenzia di intelligence lo ha definito un “incidente di sicurezza a cui le forze dell’ordine hanno prontamente risposto nei pressi del quartier generale della Cia”, secondo quanto si è limitato a riferire un portavoce all’emittente americana.
Gli spari non hanno provocato vittime e la persona fermata al di fuori dei cancelli del quartier generale si troverebbe sotto la custodia degli agenti. Non è ancora chiara se il ferito sia lo stesso soggetto posto agli arresti.
Il precedente
Gli spari al quartier generale della Cia si sono verificati a poche ore dall’uccisione di due membri dell’ambasciata israeliana, Yaron Lischinsky e Sarah Milgrim, vittime di un attentato di stampo antisemita di fronte al Jewish Museum di Washington.
Il sospettato, Elias Rodriguez, 30 anni, avrebbe gridato “Free, free Palestine”, “Palestina libera”, al momento dell’arresto. Nell’attacco a colpi di arma da fuoco sono rimasti feriti anche altri dipendenti dell’ambasciata.
Al momento non risultano elementi che possano collegare le vicende, ma i due episodi restituiscono il livello di tensioni sulla sicurezza che stanno vivendo gli Stati Uniti.
