Suicidio di Letterio Buonomo a Sesto San Giovanni, giù dal balcone prima dello sfratto: "Non ce la faccio più"

A Sesto San Giovanni il suicidio è avvenuto al momento dell'arrivo dell'ufficiale giudiziario per lo sfratto: l'uomo viveva da solo ed era divorziato

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Un uomo, Letterio Buonomo, è morto a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano. Il 71enne si sarebbe gettato dal sesto piano della sua abitazione durante lo sfratto che stava subendo. L’uomo, quando è arrivato l’ufficiale giudiziario, si sarebbe dal balcone. Viveva da solo e avrebbe lasciato un biglietto di addio con scritto: “Non ce la faccio più“.

Il gesto all’arrivo dell’ufficiale giudiziario

Il gesto, improvviso, è avvenuto alle 9:15 del mattino in via Puricelli Guerra, a Sesto San Giovanni (Milano) dove viveva Letterio Buonomo.

In quel momento, all’ingresso del palazzo, si trovavano il suo avvocato e l’ufficiale giudiziario giunto per notificargli lo sfratto.

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Via Puricelli Guerra, a Sesto San Giovanni (Milano)

Sul posto è arrivato immediatamente il 118 che, però, non ha potuto far altro che constatare il decesso.

La procedura di sfratto era diventata esecutiva

L’uomo che si è suicidato era moroso rispetto ai canoni di locazione e aveva già più volte ricevuto la visita dell’ufficiale giudiziario.

Questa volta la procedura era divenuta esecutiva, tanto che sul posto erano presenti anche le forze dell’ordine per la riconsegna dell’appartamento alla proprietà.

Il biglietto d’addio

Buonomo era divorziato e in casa viveva da solo. In casa ha lasciato un biglietto di addio.

Avrebbe scritto: “Non ce la faccio più”, prima di lanciarsi di sotto.

Chi era Letterio Buonomo

Letterio Buonomo, originario di Messina, era in pensione.

Prima aveva lavorato come custode in un altro condominio di Sesto San Giovanni.

Indietro con l’affitto, si era presentato in Comune per chiedere informazioni su come farsi assegnare un alloggio popolare.

Le tragedie legate agli sfratti

Questa purtroppo è una delle tante tragedie legata agli sfratti. Un anno fa ad esempio un 53enne di Treviso fu trovato senza vita nel garage in cui si era rifugiato dopo aver subito uno sfratto dal suo appartamento.

La vittima lavorava regolarmente in una ditta locale, ma il suo stipendio non era sufficiente per pagare l’affitto.

Un altro episodio avvenne a Lucca, quando un 42enne di origini brasiliane si diede fuoco dopo aver ricevuto la notifica di sfratto.

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