Sul pigiama di Chiara Poggi le quattro impronte di dita insanguinate: perché non furono analizzate

Sulla maglia del pigiama di Chiara Poggi erano presenti le impronte insanguinate di quattro polpastrelli: cosa emerge dalla sentenza dell'appello bis

Pubblicato: Aggiornato:

La riapertura delle indagini sul delitto di Garlasco continua a riportare alla luce vecchie domande che, ora, ritrovano vigore. Dalle foto scattate dai carabinieri di Pavia al corpo di Chiara Poggi e all’interno della villetta di via Pascoli emerge che sul pigiama della vittima erano presenti quattro impronte di dita insanguinate lasciate quasi indubbiamente dall’assassino. Reperti, ora, che non possono essere recuperati in quanto distrutti nel 2022, ma che al tempo non furono analizzati in quanto arrivati completamente intrisi di sangue sul tavolo del medico legale.

Le impronte sul pigiama di Chiara Poggi

Sul pigiama di Chiara Poggi erano presenti quattro impronte riconducibili a dita insanguinate. Una traccia dell’assassino, probabilmente. A tali segni fa riferimento la sentenza del 2014 del processo d’appello bis, la prima che condannò Alberto Stasi prima del giudizio definitivo della Cassazione che arrivò nell’anno successivo.

Secondo gli estratti di tale sentenza, citati da Today, sulla maglia dell’indumento da notte della vittima erano presenti tali tracce all’altezza della spalla sinistra. Sotto di esse, inoltre, era presente una parte di una impronta palmare anch’essa insanguinata.

garlasco impronte pigiama chiara poggiFonte foto: ANSA
La villetta di via Pascoli 8, a Garlasco, dove si consumò l’omicidio di Chiara Poggi

Secondo i giudici dell’appello bis, infatti, mentre l’assassino nascondeva il corpo di Chiara Poggi lasciandolo scivolare lungo le scale che dalla zona giorno conducevano alla tavernetta della villetta avrebbe avuto per certo le mani insanguinate.

Il killer lasciò, dunque, le impronte sulla spalla della 26enne durante l’aggressione per poi muoversi verso il bagno della casa per lavarsi le mani.

Perché le tracce non furono analizzate

Secondo Today che – ripetiamo – cita la sentenza del processo d’appello bis, i giudici scrissero che le impronte presenti sulla spalla sinistra del pigiama di Chiara Poggi non furono analizzate in quanto la maglia che presentava quelle tracce arrivò al medico legale intrisa di sangue, dunque fu impossibile isolarle.

Ciò che resta, oggi, è l’ingrandimento di una fotografia scattata dai carabinieri di Pavia che immortalarono la scena del crimine di via Pascoli e il corpo della vittima. Va detto, infatti, che alcuni reperti sono stati distrutti nel 2022 come spesso avviene dopo le sentenze definitive per ragioni legate alla logistica e allo spazio.

Delitto di Garlasco, i nuovi sviluppi

Nel frattempo presso la Procura di Pavia e una caserma del Veneziano si sono tenuti, rispettivamente, gli interrogatori di Alberto StasiMarco Poggi alle 14 di martedì 20 maggio. Grande assente Andrea Sempio, dato che i suoi avvocati si sono appellati a un vizio di forma nella notifica di convocazione del pubblico ministero e hanno deciso, in accordo con il loro assistito, di non presentarsi.

E proprio la reazione di Angela Taccia, legale di Sempio, ha portato l’Ordine degli Avvocati di Milano a intervenire con un richiamo su un messaggio postato sui social: “Guerra dura senza paura”, aveva scritto l’avvocata, per poi spiegare che con quelle parole non intendeva offendere la Procura. “Il nostro Codice deontologico”, si leggeva nella nota, “impone all’avvocato (…) l’obbligo di assumere un comportamento riservato, sobrio e misurato a tutela del decoro e della dignità dell’avvocatura”.

garlasco-chiara-poggi-pigiama-impronte Fonte foto: ANSA