Terremoti ai Campi Flegrei nella notte, sciame sismico con scossa di magnitudo 3.3 a Pozzuoli
Nella notte uno sciame sismico ha fatto registrare ben 13 terremoti nella zona dei Campi Flegrei, la più forte delle quali avvenuta a Pozzuoli
Uno sciame sismico ha colpito i Campi Flegrei tra il 4 e il 5 ottobre, con 13 terremoti registrati dall’INGV. La scossa più forte, magnitudo 3.3 a 2 km di profondità, si è verificata alle 00:50 a Pozzuoli ed è stata avvertita fino a Napoli. Nessun danno, ma l’area resta sorvegliata per l’elevata densità abitativa e il fenomeno del bradisismo.
- Campi Flegrei, 13 terremoti nella notte
- Le scosse avvertite dalla popolazione
- I comuni vicini all’epicentro e il rischio sismico
Campi Flegrei, 13 terremoti nella notte
Nella notte tra sabato 4 e domenica 5 ottobre i Campi Flegrei sono stati attraversati da un nuovo sciame sismico che ha fatto tremare la terra per diverse ore. L’INGV ha registrato 13 terremoti a partire dalle 19:59 del 4 ottobre, con magnitudo variabili tra 1.1 e 3.3.
L’evento più intenso si è verificato alle 00:50 ora italiana del 5 ottobre, con magnitudo 3.3 e ipocentro localizzato a 2 chilometri di profondità, nei pressi di via Vecchia San Gennaro, a Pozzuoli.
ANSA
La Sala Operativa INGV-OV di Napoli ha comunicato che l’epicentro si trova a circa 4 chilometri da Pozzuoli e a 10 da Napoli. La scossa, pur non avendo causato danni, rappresenta un nuovo segnale dell’attività costante dell’area flegrea, già monitorata per il fenomeno del bradisismo che ne modifica il suolo.
Le scosse avvertite dalla popolazione
Il sisma principale, insieme ad altre scosse della sequenza, è stato distintamente percepito in gran parte della zona flegrea e nell’area metropolitana di Napoli.
A Pozzuoli, Bacoli, Quarto, Fuorigrotta e Bagnoli molti cittadini hanno raccontato di aver avvertito vibrazioni forti e di essersi svegliati nel cuore della notte, riversando poi testimonianze e segnalazioni sui social.
L’INGV ha precisato che tutte le scosse hanno avuto profondità comprese tra 1.7 e 2.8 km e magnitudo fino a 3.3. In mattinata, l’Osservatorio Vesuviano ha dichiarato concluso lo sciame, sottolineando che la sequenza rientra nell’attuale fase di attività sismica che da mesi interessa i Campi Flegrei. Nonostante la paura diffusa, non sono stati riportati feriti o danni strutturali.
I comuni vicini all’epicentro e il rischio sismico
La scossa principale ha interessato un’area ad altissima densità abitativa. Entro un raggio di 20 chilometri dall’epicentro ricadono città come Pozzuoli (oltre 80mila abitanti), Bacoli, Quarto, Marano e soprattutto Napoli, con quasi un milione di residenti. Anche comuni come Giugliano in Campania, Casoria, Aversa ed Ercolano rientrano tra i centri più prossimi.
A una distanza maggiore, ma sempre nell’area di influenza, figurano Caserta, Salerno e Avellino. La nuova sequenza conferma la vulnerabilità del territorio flegreo, che negli ultimi mesi è stato colpito da scosse ancora più forti: il 13 maggio una magnitudo 4.4 e, lo scorso marzo, una magnitudo 4.6, la più intensa mai registrata nella zona.
Proprio per questo l’area continua a essere monitorata costantemente dalle autorità scientifiche e di protezione civile, con l’attenzione rivolta al possibile impatto su una popolazione così numerosa.
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