Tod's verso amministrazione giudiziaria per caporalato: 2,75 euro/ora, operai pagavano per dormire in fabbrica

Chiesta amministrazione giudiziaria per Tod's per agevolazione di sfruttamento del lavoro. L'azienda non è indagata e si definisce estranea alle accuse

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Il gruppo non è formalmente indagato, l’azienda si definisce estranea ai fatti mentre la Procura di Milano chiede l’amministrazione giudiziaria per Tod’s con l’ombra del caporalato.Il pm Paolo Storari avrebbe motivato la decisione perché il noto marchio di scarpe e abbigliamento non avrebbe controllato e quindi agevolato fenomeni di sfruttamento del lavoro con ritmi di produzione eccessivi e regole non rispettate all’interno di opifici gestiti da cinesi. Sarebbero emersi dettagli su paghe agli operai da 2,75 euro l’ora e cifre versate dai lavoratori per dormire e mangiare in fabbrica.

Un nodo di competenza territoriale

L’udienza è stata fissata per il prossimo 19 novembre ma il primo nodo da sciogliere è stabilire chi deve essere ad indagare, se Milano o Ancona.

Sarà la Cassazione a stabilirlo.

Infatti i laboratori a cui è stata subappaltata la produzione di divise per commessi “Made in Romania” e le tomaie delle scarpe sono sparsi sul territorio italiano.

Uno dei più famosi punti vendita di Tod’s

Nello specifico tra Lombardia, a Baranzate in provincia di Milano, Vigevano, in provincia di Pavia e nelle Marche.

L’azienda rischia il commissariamento.

Cosa è emerso dalle indagini

Dalle ispezioni dei Carabinieri del Nucleo ispettorato del Lavoro sarebbe emerso un sistema di abbattimento dei costi e massimizzazione degli introiti che avrebbe eluso alcune norme giuslavoristiche.

Nel dettaglio gli operai cinesi sarebbero stati pagati 2,75 euro l’ora.

Non sarebbero solo emerse paghe irrisorie, i turni si sarebbero svolti prevalentemente di notte e anche nei giorni festivi.

Alcuni lavoratori avrebbero rivelato di aver versato cifre per dormire e mangiare in opifici dormitorio. Avrebbero versato 100 euro al mese per dormire in stanze poste al di sopra dei laboratori e 150 euro, sempre mensilmente, per mangiare. Sarebbero stati trovati delle vere e proprie camere per trascorrere la notte e refettori per non perdere il ritmo di lavoro che si sarebbe svolto h24.

Inoltre, a diversi macchinari, sarebbero stati rimossi i dispositivi di sicurezza per velocizzare la produzione.

Ci sarebbe anche un altro aspetto sottolineato dalla Procura di Milano, i controlli degli enti preposti sarebbero stati irrisori.

Tod’s si definisce estranea

In una nota Tod’s si definisce estranea alle accuse. Il noto marchio di scarpe e abbigliamento sottolinea di aver rispettato “tutta la normativa vigente, compresa quella che regola il mondo del lavoro”.

L’azienda si esprime anche sulla questione controlli ribadendo che gli ispettori aziendali hanno eseguito ed eseguono controlli costanti nei confronti dei laboratori selezionati e utilizzati da Tod’s.

Nei prossimi giorni sarà presa visione delle carte dei procedimenti da parte del gruppo per dare ulteriori chiarimenti.

I precedenti per altri marchi

Tod’s non è il primo noto marchio per cui è stata chiesta l’amministrazione giudiziaria per sfruttamento del lavoro.

In passato, con dettagli diversi, anche Giorgio Armani Operations era stato sottoposto ad indagini. Discorso simile anche per Loro Piana, Alviero Martini Spa, Dior e Valentino.

Alcuni di questi brand hanno già sistemato la loro posizione.

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