Treviso e Venezia, sesso in locali senza insegne: arrestate 3 donne per sfruttamento della prostituzione

Tre cittadine cinesi arrestate per sfruttamento della prostituzione tra Treviso e Venezia. Gestivano locali anonimi per attività illecite.

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Eseguiti tre misure cautelari per sfruttamento della prostituzione tra le province di Treviso e Venezia. Nella giornata di ieri, la Polizia di Stato ha arrestato due cittadine cinesi e imposto l’obbligo di dimora a una terza, tutte coinvolte in un’organizzazione criminale.

Dettagli dell’operazione

Stando alle informazioni pubblicate sul sito della Polizia di Stato, l’indagine è stata avviata lo scorso ottobre dalla Squadra Mobile di Treviso, sotto la direzione della Procura della Repubblica. L’inchiesta è partita da una segnalazione anonima che ha rivelato un’attività criminale ben strutturata, finalizzata al sfruttamento della prostituzione.

Modalità operative

Le indagate gestivano tre locali, due situati nella provincia di Treviso (in città e a Spresiano) e uno nella provincia di Venezia (Campagna Lupia). Questi locali, privi di insegne, ospitavano un continuo ricambio di cittadine cinesi, disponibili per prestazioni sessuali. I pagamenti venivano effettuati direttamente alle quattro donne coinvolte, che si occupavano di tutte le fasi dell’attività, dal reclutamento delle donne alla pubblicazione di annunci su piattaforme dedicate.

Conclusione dell’indagine

Al termine delle indagini, la Procura della Repubblica di Treviso ha richiesto e ottenuto l’emissione delle misure cautelari, eseguite ieri dalla Polizia di Stato. L’operazione ha portato alla luce un sistema ben organizzato di sfruttamento della prostituzione, con un’altra connazionale denunciata in stato di libertà.

Polizia repertorio Fonte foto: IPA

Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.

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