Truffa call center, la storia di Daniela che ha perso 25 mila euro: come funziona il raggiro telefonico
Daniela Dell'Era è una delle vittime di truffa da call center. Ha perso 25 mila euro a causa di un raggiro telefonico che ha coinvolto la sua banca
Truffata da un call center, Daniela Dell’Era ha raccontato la sua storia in tv: come sia stata raggirata da un uomo che si è spacciato per un impiegato della sua banca. Dopo aver fornito tutte le informazioni richieste, la donna ha perso 25 mila euro. Un raggiro telefonico studiato con una prassi collaudata e ben precisa, che ha già mietuto numerose vittime pronte a riunirsi in una class action.
- La storia di Daniela truffata da un call center
- La paura come motore della truffa
- Come funzionano le truffe dei call center
La storia di Daniela truffata da un call center
Daniela Dell’Era ha spiegato cosa è successo a Quarta Repubblica, programma in onda su Rete4.
Tutto è iniziato il 28 maggio, quando una telefonata sul cellulare ha catturato la sua attenzione.
Il prefisso era della provincia di Sondrio e così la donna ha risposto pensando fosse un contatto personale, essendo della zona. L’interlocutore si è spacciato per un impiegato della sede centrale della Banca Popolare di Sondrio, lo stesso istituto dove Daniela Dell’Era e il marito hanno un conto.
Il finto impiegato aveva avvertito un bonifico anomalo disposto dal conto del marito e, insospettito, ha finto di chiamarla per verifica.
Dopo aver raccolto alcune informazioni, l’uomo ha inscenato un’emergenza, sostenendo di aver scoperto una truffa ai danni della donna e di esser stato incaricato di avvertirla. Le ha inoltre rivelato che l’autore era un altro impiegato della sua filiale e che rischiava di perdere i soldi perché a fine giornata sarebbe stato disposto il bonifico.
Per scongiurare la truffa sarebbe stato necessario mettere in sicurezza il conto e, per convincere la donna, l’uomo è stato in grado di dare il vero Iban del conto, l’ultimo accredito e l’ultimo pagamento effettuato.
Successivamente è stata contattata da un finto numero della Questura di Lecco.
Daniela Dell’Era è stata così indirizzata ad aprire un altro conto e spostare i soldi con un bonifico specifico e con una determinata causale.
Un dettaglio importante riguarda le modalità con cui ha effettuato l’operazione.
Tutto è avvenuto "sempre in contatto telefonico con loro", ha spiegato la donna a Quarta Repubblica.
La paura come motore della truffa
Secondo il finto ispettore della questura, Daniela Dell’Era non avrebbe dovuto rivelare nulla, sarebbe stata registrata e in caso di errore processata per concussione in truffa.
"Io passavo per colpevole se non li assecondavo" e così per paura ha disposto un bonifico istantaneo.
Avendo altri conti collegati a lei, anche il figlio è stato invitato a fare la stessa operazione.
Ha iniziato così a insospettirsi e grazie ad un controllo incrociato è riuscita a capire che si trattava di una truffa, perché il nome dell’ispettore della questura corrispondeva ad un vero commissario ma che lavora presso la stradale.
Daniela Dell’Era ha perso 25 mila euro e il suo avvocato starebbe organizzando una class action con altri truffati della zona, circa una decina, per riuscire a recuperare almeno parte dei soldi persi.
Come funzionano le truffe dei call center
Una delle truffe call center più diffuse negli ultimi tempi riguarda la Fininvest.
Nella trasmissione Quarta Repubblica, su Rete4, viene mostrato come tramite contatto telefonico tanti vengono truffati perché convinti di parlare con il servizio controllo qualità sugli investimenti Fininvest.
I truffatori propongono investimenti da 250 euro apparentemente sicuri, garantiti persino dallo Stato.
Fininvest è del tutto estranea alla vicenda e ha già sporto denuncia.
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