Thomas D'Alba morto in Ucraina, chi era il foreign fighter ex della Folgore ucciso a Sumy: combatteva per Kiev

Thomas D'Alba ha perso la vita circa un mese fa sul fronte di Sumy, nel Donbass, è il settimo italiano deceduto combattendo sul fronte ucraino

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L’italiano Thomas D’Alba, ha perso la vita circa un mese fa sul fronte di Sumy, nel Donbass, combattendo per difendere l’Ucraina. Con un passato nella Folgore, è il settimo connazionale morto sul fronte ucraino. Il giovane aveva 40 anni ed era stato un insegnante di batteria. Al termine del contratto come docente di musica, aveva comunicato la volontà di partire per l’Ucraina.

La notizia della morte di Thomas D’Alba

Sui social, il 4 luglio, il creator digitale e attivista ucraino che conosceva Thomas D’Alba e lo aveva incontrato di recente ha scritto un post per ricordarlo.

“Era un uomo gentile e coraggioso, un italiano. È caduto in battaglia, nel Donbass, difendendo l’Ucraina e l’Europa”, ha scritto.

Italiano morto a SumyANSA

Il post su Twitter di Vladislav Maistrouk sulla morte di Thomas D’Alba

Maistrouk ha spiegato che non era “uno sprovveduto, ma un professionista. Aveva già servito nell’esercito italiano, nella Folgore”.

D’Alba sarebbe morto a Sumy  intorno alla metà di giugno.

Chi era l’italiano morto a Sumy

Nato nel 1985 a Legnano (Milano), era diplomato in una scuola professionale di musica. Il quarantenne si era congedato anni fa dai paracadutisti della Folgore.

Era poi diventato docente della Scuola di Musica Paganini di Legnano.

“Ha lavorato con noi come insegnante di batteria – ha raccontato il direttore Fabio Poretti – per 10 anni. A febbraio, scaduto il contratto, ci ha comunicato la sua decisione di partire per l’Ucraina. Non ci ha mai spiegato cosa l’abbia spinto, non è sceso nei dettagli su cosa andasse a fare di preciso in Ucraina. Di certo, e chiunque l’abbia conosciuto può garantirlo, non lo hanno spinto motivazioni economiche. Era un uomo giusto, non in vendita”.

D’Alba non era sposato e amava la musica, ricorda chi lo ha conosciuto, “quanto odiava le ingiustizie“.

“Sono stato in molte missioni all’estero e a volte mi chiedevo se fossi dalla parte giusta. In Ucraina non ho mai avuto questo dubbio”, aveva scritto tempo fa D’Alba, come riporta il sito CongedatiFolgore.

Il ricordo dei colleghi

Gli ex colleghi hanno spiegato che in questi mesi “non aveva mai interrotto le comunicazioni con noi. Quando poteva mandava un messaggio“.

D’Alba viene ricordato come un uomo “riservato, ma era il suo modo per farci sapere che stava bene. Per spiegare che persona fosse Thomas: nei giorni di turno di riposo da soldato suonava per i bambini degli ospedali ucraini”.

“Quando una settimana fa abbiamo ricevuto il primo messaggio che lo dava come disperso al fronte – hanno sottolineato – siamo rimasti in silenzio per due ragioni. La prima: la speranza che potesse in qualche modo tornare. La seconda: è sempre stato riservato, e ha sempre chiesto riservatezza a tutti, sulla sua attività come parà e sulla sua scelta di andare a combattere con Kiev“.

“Ho incontrato Thomas circa un anno fa, in un locale ucraino dove c’era un pianoforte. L’ultima volta che ci siamo visti, due o tre mesi fa, abbiamo suonato insieme in piccoli concerti negli ospedali e nei centri di riabilitazione. Condividere con lui quel momento è stato toccante: era una persona che credeva davvero nel fare del bene”, ha detto il cantautore Fabio De Vincente, parlando all’Adnkronos.

De Vincente, che negli ultimi 18 mesi ha viaggiato frequentemente tra l’Italia e l’Ucraina per seguire la cantante Alyosha (Olena Topolia) nel tour legato al brano “Via dall’Inferno”, ha raccontato anche un episodio: “Una notte, in un bunker, abbiamo iniziato a scrivere un pezzo insieme e abbiamo suonato con alcuni soldati. Ogni istante era denso di significato. Thomas era una persona pura, lucida, etica. Sempre pronto ad aiutare chiunque fosse in difficoltà”.

Il post di Maistrouk

Nel post di Maistrouk si legge che Thomas “rinunciò al lavoro ben pagato per uno stipendio mediocre, considerando i rischi, agli aperitivi con gli amici scelse le esercitazioni al freddo nei boschi, alle notti tranquille passate nel proprio letto preferì per un sacco a pelo in una trincea”.

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