Via libera al decreto Pa in Senato, cosa prevede il testo diventato legge: da assunzioni a stipendi, le novità
Il decreto Pa diventa legge dopo il voto di fiducia in Senato: le misure dagli aumenti alle stabilizzazioni, dalle assunzioni alle mobilità
Approvato in via definitiva il decreto Pa, la legge che riforma la pubblica amministrazione. Con la conferma della fiducia in Senato, il provvedimento interviene sulla modalità di reclutamento e funzionalità degli enti statali: dalle graduatorie alla mobilità, dalle stabilizzazioni all’incremento del salario accessorio, per colmare la disparità di retribuzioni tra amministrazioni centrali e periferiche, il testo prevede diverse novità per una maggiore efficienza della macchina pubblica.
- L'approvazione del decreto Pa
- Gli aumenti sugli stipendi
- Le assunzioni
- I concorsi
- Le stabilizzazioni
L’approvazione del decreto Pa
Dopo il via libera alla Camera, il dl recante “disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni” è diventato legge grazie al voto di fiducia a Palazzo Madama, con 99 “sì”, 70 “no” e due astenuti.
“Le nuove norme – ha spiegato il ministro della pubblica amministrazione Paolo Zangrillo – incideranno, tra le altre cose, sul sistema di reclutamento, sul rafforzamento dei processi di formazione, ma anche, e soprattutto, sulle funzionalità degli enti locali. L’obiettivo è quello di costruire una macchina amministrativa sempre più efficiente e pronta ad affrontare con rinnovate competenze le sfide del contesto europeo”.
Fonte foto: ANSA
Il ministro Paolo Zangrillo a fianco della presidente del Consiglio Giorgia Meloni
Gli aumenti sugli stipendi
Una delle novità più di rilievo riguarda l’aumento degli stipendi. in particolare del salario accessorio, uno strumento con il quale il Governo è intervenuto per correggere lo storico divario tra le buste paga del personale delle amministrazioni centrali e quelle locali.
Il dl prevede un rifinanziamento dei fondi con 183 milioni di euro ai ministeri, 7 milioni alla presidenza del Consiglio e un meccanismo che porterebbe a un incremento del fondo accessorio fino al 48% della spesa sostenuta per gli enti territoriali nel 2023.
Secondo le stime del Corriere della Sera, l’intervento dovrebbe tradursi in un aumento medio di 3.926 euro lordi all’anno, 302 euro per 13 mensilità, rivolto al personale non dirigente.
Le assunzioni
Tra le misure centrali del provvedimento quella che permette a Regioni, Province, Città Metropolitane ed Enti locali di assumere con il ruolo di funzionari i diplomati degli Istituti Tecnici Superiori (ITS Academy), con contratto a tempo determinato.
A partire dal 31 dicembre 2025, inoltre, le pubbliche amministrazioni saranno obbligate ad assorbire, nell’ambito delle propria capacità di reclutamento, almeno il 15% del personale in comando da oltre 12 mesi, vale a dire i dipendenti assegnati temporaneamente ad altra sede: i contratti non trasformati in assunzione cessano automaticamente, senza proroghe, e non potranno essere riattivati per almeno 18 mesi.
I concorsi
Nuove regole anche per i concorsi pubblici. La durata delle graduatorie in tutti gli enti locali è prolungata a tre anni e viene eliminato il divieto di bandire nuovi concorsi in presenza di graduatorie valide per lo stesso ente. Inoltre, nello scorrimento delle graduatorie l’ente deve comunicare nominativi e posizionamento dei candidati che possono essere assunti da altre amministrazioni.
Per garantire concorsi sempre più efficienti e orientati all’individuazione di profili altamente qualificati sarà rafforzata la Commissione Ripam. Tutti i concorsi pubblici dovranno passare obbligatoriamente dal portale Inpa.
Le stabilizzazioni
Il provvedimento sblocca anche le stabilizzazioni in diversi settori della pubblica amministrazione.
Uno dei rami più coinvolti è quello del ministero della Giustizia, con un aumento dell’organico di 3 mila posti (2.600 funzionari e 400 assistenti). I dipendenti oggi a tempo determinato dell’Ufficio del Processo, possono essere stabilizzati dopo aver maturato 12 mesi di anzianità.
