Vigile del fuoco aggredito a Palermo, un motociclista prima non rispetta la precedenza e poi gli rompe il naso
Prima la mancata precedenza, poi l'aggressione: ad avere la peggio un vigile del fuoco che tornava da un intervento con i colleghi. I fatti sono avvenuti nel quartiere Brancaccio di Palermo
Un vigile del fuoco è stato aggredito nel quartiere Brancaccio di Palermo, a seguito di una banale lite stradale. Tutto è scaturito da una mancata precedenza: un motociclista non ha rispettato il diritto di passaggio del camion dei pompieri che stava rientrando da un intervento. Alle rimostranze di un vigile del fuoco, il motociclista ha reagito con testate e pugni. Il pompiere ora ha il naso rotto.
Aggressione a un vigile del fuoco a Palermo
L’episodio è avvenuto mercoledì 18 giugno poco dopo l’una di notte in via Pecoraino.
Il mezzo dei vigili del fuoco, di rientro al distaccamento dopo un intervento, ha evitato per un soffio un incidente con una moto Honda, con a bordo un uomo e una donna.
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Dopo non aver concesso la precedenza come invece avrebbe dovuto, il motociclista ha reagito con violenza, colpendo con un pugno e una testata il vigile del fuoco alla guida del mezzo, che ha riportato la frattura del setto nasale e che sarà sottoposto a intervento chirurgico. L’uomo è stato fermato e denunciato dalla polizia.
Lo sdegno del sindacato
Esprime tutto il suo sdegno Vincenzo Impellizzeri, segretario generale Fns Cisl Palermo Trapani: “È una violenza assurda inaudita e immotivata nei confronti di chi lavora con sacrificio per salvaguardare i cittadini in situazioni di emergenza e di rischio, bisogna fare di più per tutelare gli uomini del comando dei vigili del fuoco”.
Il commento del sottosegretario
Il sottosegretario al ministero dell’Interno del governo Meloni, Emanuele Prisco, esprime sconcerto per i fatti e condanna “l’inqualificabile aggressione”.
“Un gesto vile che testimonia un allarmante clima di degrado e mancanza di rispetto verso chi indossa una divisa e rappresenta lo Stato”, aggiunge il sottosegretario che rivendica le nuove norme del Decreto Sicurezza, da poco varato, che ha voluto “rafforzare gli strumenti di tutela per il personale operativo”.
