Villa Pamphili, Sangiuliano e Rai scatenano l'ira del Pd sui fondi a Francis Kaufmann: "Dichiarazioni gravi"
Sangiuliano denuncia ruberie dopo la notizia dei fondi che Francis Kaufmann, al centro del giallo di villa Pamphili, avrebbe ricevuto dal Ministero
L’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, dopo la notizia che Francis Kaufmann, alias Rexal Ford, l’uomo al centro del giallo di Villa Phampili, avrebbe ottenuto dal ministero della Cultura italiano oltre 800mila euro di tax credit per un film da lui diretto, è tornato a parlare di ruberie nel mondo del cinema, attaccando il precedente Governo. Il Pd non ci sta e replica: “Vada in Procura e denunci, altrimenti le sue parole sono propaganda politica.
L’attacco di Sangiuliano
Interpellato dall’Adnkronos sui presunti fondi del ministero della Cultura italiana ricevuti da Kaufmann per un film, l’ex ministro Gennaro Sangiuliano ha affermato che “nella tragicità di quanto avvenuto, perché il mio pensiero va alle vittime, i fatti mi stanno dando ragione“.
Sangiuliano ha spiegato di aver “denunciato con forza lo scandalo delle ruberie nel mondo del cinema” quando era ministro.
ANSA
Gennaro Sangiuliano
L’oggi dirigente Rai ha poi sostenuto di aver “cambiato il sistema trovando gigantesche resistenze da parte di una lobby tanto potente quanto corrotta che me l’ha fatta pagare”.
Secondo il ministro ci sarebbero “decine di film finanziati e mai usciti, altri costati milioni di euro con ridicole presenze di spettatori in sala, registi e attori strapagati per flop enormi”.
“Un meccanismo perverso“, è la denuncia di Sangiuliano che sottolinea come il cinema sia “fra le più rilevanti espressioni di arte, la più moderna e vicina alla gente” e che quindi meriti “certamente attenzione e cura. Per questo non merita di essere terreno per predatori, di gente che si è arricchita con un grande spreco di risorse pubbliche”.
La replica del Pd
A seguito delle dichiarazioni di Gennaro Sangiuliano, l’Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico
Camera dei Deputati ha rilasciato una nota di replica in cui ha invitato l’ex ministro ad andare in Procura e denunciare “o le sue parole sono propaganda politica”.
“Quella del cinema è una lobby tanto potente quanto corrotta che me l’ha fatta pagare”. Davanti a queste dichiarazioni gravissime – si legge nella nota del Pd – il corrispondente Rai a Parigi, Gennaro Sangiuliano, dovrebbe recarsi in procura e sporgere denuncia, se ritiene di essere a conoscenza di fatti penalmente rilevanti”.
I deputati di centrosinistra hanno evidenziato come le parole di Sangiuliano non possano “essere liquidate come una semplice provocazione politica, tanto più che lo stesso ex ministro ha dichiarato di non occuparsi più di politica attiva”.
La richiesta dei deputati Pd
Nella nota, i deputati Pd hanno ricordato che Sangiuliano è ora attivo nel servizio pubblico e non più in politica, perciò si chiede “con fermezza che siano forniti chiarimenti urgenti su quanto affermato” perché “sarebbe del tutto irrituale che un dirigente della Rai, servizio pubblico, si prestasse a fare da amplificatore a una campagna politica condotta da Fratelli d’Italia in toni che rischiano di degenerare in puro sciacallaggio”.
Dal Pd, infine, è arrivata una precisazione su chi abbia approvato i fondi all’americano fermato in Grecia per il caso di Villa Pamphili.
“Da quanto apprendiamo dalla stampa e non smentito dalla dg Cinema del MiC, gli atti sono stati approvati nel 2023 e quindi firmati, gestiti e politicamente coperti dall’attuale governo e, per essere precisi, proprio quando a capo del MiC c’era Sangiuliano“, è quanto si legge in una nota dei componenti democratici in vigilanza Rai.
