Villa Pamphili, spunta una nuova foto di Rexal Ford: lo scatto con gli agenti di polizia durante un controllo

La redazione di Chi l'ha Visto ha diffuso una nuova foto di Rexal Ford, l'uomo fermato con il sospetto di essere il killer di Villa Pamphili

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Mentre sono ancora in corso le indagini sul giallo di Villa Pamphili, la redazione di Chi l’ha Visto? ha diffuso una nuova foto che ritrae Rexal Ford, il presunto killer dei due cadaveri rinvenuti in uno dei polmoni verdi di Roma. L’immagine mostra l’uomo con in braccio la piccola trovata priva di vita. La bambina indossa la stessa tutina rosa poi recuperata tra i rifiuti dagli inquirenti. Intorno a lui, nello scatto, ci sono degli agenti di polizia.

La nuova foto di Rexal Ford

Lo scatto diffuso da Chi l’ha Visto? immortala un momento importante dell’intera vicenda. Secondo la redazione del format condotto da Federica Sciarelli, la foto sarebbe stata scattata il 5 giugno, due giorni prima del ritrovamento dei due cadaveri a Villa Pamphili.

Nell’immagine vediamo Rexal Ford con in braccio la bambina poi trovata morta. La piccola – come anticipato in apertura – indossa la stessa tutina rosa che gli inquirenti avevano rinvenuto in un secchio della spazzatura durante i rilievi.

rexal ford foto villa pamphiliANSA
Rexal Ford è stato fermato in Grecia. È sospettato di essere il killer dei due cadaveri di Villa Pamphili

Intorno a lui si notano tre agenti di polizia accanto a un’auto di servizio. La redazione di Chi l’ha Visto? comunica che la foto sarebbe stata scattata il 5 giugno, ovvero due giorni prima del macabro ritrovamento dei corpi senza vita della bambina e della donna, entrambe ancora senza nome.

La fonte spiega che quel giorno gli agenti erano stati chiamati perché la bambina piangeva, e Rexal Ford avrebbe spiegato di essere il padre.

Gli avvistamenti

Nei primi giorni successivi al ritrovamento dei due cadaveri a villa Pamphili la vicenda è rimasta nel giallo, con una rincorsa di indiscrezioni e informazioni poi smentite – come l’identificazione dei due corpi – e testimonianze ancora da verificare.

Dopo il fermo di Rexal Ford in Grecia, nell’isola di Skiathos, per gli inquirenti si è aperto un ventaglio di tasselli di cui ora è in corso la ricomposizione. Tasselli, questi, che già ricostruiscono gli spostamenti di Ford, della donna e della bambina prima del 7 giugno.

Come ricostruisce Corriere della Sera, il 20 maggio la polizia è intervenuta a Campo de’ Fiori – una delle zone più frequentate dai turisti che visitano la Capitale – alle 22, quando alcuni passanti hanno segnalato la presenza di un uomo presumibilmente ubriaco intento a litigare con una donna. Era Rexal Ford, che all’arrivo degli agenti presentava una vistosa ferita sanguinante sulla fronte. Ford aveva spiegato che quella ferita era dovuta a una caduta e aveva riferito: “Siamo turisti americani, questa è mia figlia”.

La foto di quella sera è stata diffusa da Chi l’ha Visto?. Il 5 giugno, data del nuovo scatto pubblicato dal format di Rai 3, Rexal Ford si trovava in un albergo di Largo Argentina con la piccola e un piccolo trolley bianco al seguito. Il personale dell’hotel lo aveva fermato perché l’uomo e la bambina non erano registrati come ospiti, quindi era partita una nuova chiamata alla polizia. Tra gli agenti accorsi, ci sarebbe stata la stessa poliziotta che il 20 maggio aveva scattato la prima foto. “Mia moglie è partita“, avrebbe detto all’agente che lo avrebbe incalzato chiedendogli dove fosse la donna che poche settimane prima era con lui.

Il giallo di Villa Pamphili

Nonostante il fermo di Rexal Ford la vicenda di Villa Pamphili rimane un giallo. I cadaveri della bambina di circa sei mesi e della donna, presumibilmente di 30 anni, sono ancora senza nome.

Gli inquirenti devono stabilire, in primo luogo, se l’uomo sia davvero il padre della piccola e se abbia avuto una responsabilità nelle morti delle due vittime. Per questo si lavora per ricostruire i suoi movimenti. Nel frattempo è accusato di omicidio aggravato occultamento di cadavere, come riferito da SkyTg24 nell’edizione delle 20.

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