Weah da Trump con la Juve rivela che "non avevamo scelta", McKennie definì il presidente "ignorante razzista"
La Juve accolta alla Casa Bianca da Donald trump, l'imbarazzo dei calciatori americani Weston McKennie e Timothy Weah
La Juventus è stata ricevuta nello Studio Ovale da Donald Trump. La squadra torinese si trova negli Usa per disputare la Coppa del Mondo per Club Fifa. La visita alla Casa Bianca, a tratti, è stata surreale e segnata da momenti di imbarazzo. Il presidente Usa si è rivolto ai giocatori con domande che hanno fatto calare il gelo. Presenti all’evento anche Weston McKennie e Timothy Weah, due calciatori americani in forza ai bianconeri che non nutrono particolari simpatie per il tycoon.
- Juve ricevuta da Donald Trump, l'imbarazzo di McKennie e Weah
- Quando Weston McKennie definì Trump "ignorante e razzista"
- La domanda sulle donne
Juve ricevuta da Donald Trump, l’imbarazzo di McKennie e Weah
L’evento è andato in scena mercoledì pomeriggio a Washington D.C.. Alcuni dirigenti e giocatori della Juventus sono stati ospitati nello Studio Ovale, schierandosi dietro a Trump durante il suo briefing con la stampa della Casa Bianca.
La conferenza stampa è durata 16 minuti. I tesserati bianconeri sono rimasti in piedi dietro a Trump che a un certo punto, su richiesta dei giornalisti presenti, ha iniziato a discutere di un possibile attacco all’Iran. Una situazione piuttosto surreale in cui si è notato l’evidente impaccio degli atleti.
ANSA
“È stata una sorpresa per me, sinceramente: ci hanno detto che dovevamo essere presenti e non ho avuto altra scelta che andare”. Così Timothy Weah in merito alla visita alla Casa Bianca.
“Sono rimasto sorpreso, sinceramente – ha aggiunto il calciatore -. È stato un po’ strano. Quando ha iniziato a parlare di politica con l’Iran e tutto il resto, ho pensato: ‘Io voglio solo giocare a calcio, amico'”.
Timothy è figlio di George Weah, ex Pallone d’Oro nel 1995 e presidente della Liberia tra il 2018 e il 2024. Al ritorno di Trump al potere, Weah Sr. ha dichiarato: “La storia del suo straordinario ritorno alla guida del Mondo Libero dimostra la forza della resilienza e del duro lavoro, nonché l’adesione del popolo americano al suo programma per il Paese”.
Questa settimana, il New York Times ha riferito che l’amministrazione Trump potrebbe estendere i divieti di viaggio ad altri 36 Paesi, tra cui la Liberia.
Quando Weston McKennie definì Trump “ignorante e razzista”
Nell’accogliere la delegazione juventina, Trump ha fatto le presentazioni, sottolineando che nel team bianconero militano due statunitensi.
“Abbiamo due grandi giocatori americani. Dove sono i miei giocatori americani?” ha detto Trump guardandosi alle spalle e cercando McKennie e Weah.
“Fantastico, buona fortuna”, ha aggiunto, stringendo loro la mano. “Spero che diventerete i due migliori giocatori in campo”. Anche in questo caso si è notato dell’impaccio.
McKennie nel 2020 aveva criticato apertamente Trump. Sulla scia delle proteste del movimento Black Lives Matter, il calciatore, che all’epoca indossava la maglia dello Schalke 04, al quotidiano Bild indirizzò dichiarazioni infuocate al tycoon.
“Non credo che Trump sia la persona giusta per il ruolo di presidente – disse McKennie -. Confermo queste parole. Credo che non capisca la responsabilità che ha nei confronti dell’intero Paese. Penso che sia ignorante. Non lo sostengo minimamente. Non credo che sia un uomo che mantiene la parola data. Ai miei occhi, si può definire razzista“.
La domanda sulle donne
Momenti di imbarazzo anche quando Trump ha chiesto ai giocatori della Juventus se una donna potrebbe entrare a far parte della loro squadra: “Ragazzi, una donna potrebbe entrare nel vostro team?”
Non ricevendo risposta, Trump ha rivolto lo sguardo alla fila dietro di lui e ha chiamato in causa il direttore generale Comolli, il quale ha evidenziato che la Juventus ha un’ottima squadra femminile (le atlete sono campionesse d’Italia in carica). Trump non ha mollato la presa: “Ma dovrebbero giocare con le donne”. Comolli non ha risposto.
Dopodiché Trump ha invitato i giornalisti a fare delle domande calcistiche. Come prevedibile, però, i cronisti presenti alla Casa Bianca, non esperti di calcio, hanno chiesto al presidente informazioni sulla guerra tra Iran e Israele. Il tycoon ha risposto, con alle spalle i giocatori della Juventus. Tutto al quanto surreale.
