Ex modella, showgirl, protagonista suo malgrado dello scandalo Bunga Bunga: la storia di Ania Goledzinowska ha fatto il giro dei media per anni. Ma quello che forse in pochi sanno è che, dietro i riflettori e la mondanità, si nascondeva un dramma personale molto più profondo. Ania racconta di essere stata vittima di possessione demoniaca, con episodi inquietanti e ripetuti esorcismi che l’hanno segnata nel corpo e nello spirito. Dopo aver toccato il fondo ha riscoperto la fede e si è rialzata, voltando pagina. Ora ha deciso di raccontare tutto in un libro.
Dallo scandalo alla caduta: quando tutto è iniziato
Ania Goledzinowska, originaria della Polonia, è diventata nota in Italia tra passerelle, programmi televisivi e cronaca rosa. Il grande pubblico la ricorda per la sua partecipazione al controverso ambiente del cosiddetto “Bunga Bunga”, che ha coinvolto Silvio Berlusconi e vari personaggi dello spettacolo. Ania in quel periodo era fidanzata con Paolo Enrico Beretta, nipote dell’ex premier. Una relazione vissuta sotto i riflettori, ma anche sotto pressione.
Quel mondo apparentemente dorato si è presto trasformato per lei in una trappola. Ania ha raccontato di aver vissuto un periodo di forte stress, ansia costante e una sensazione di oppressione che la consumava ogni giorno di più. Dopo lo scandalo, ha iniziato ad avere paura di tutto: intercettazioni, giornalisti, perfino di usare la carta di credito. La sua mente ha iniziato a cedere. Ma secondo lei, non si trattava solo di crisi emotiva.
È in quel momento che inizia a vivere esperienze che definisce “fuori dal normale”. Voce che cambia, forza sovrumana, episodi violenti. Non si sentiva più padrona del proprio corpo. Così, ha deciso di chiedere aiuto, non a uno psicologo, ma a un esorcista.
Possessione, esorcismi e rinascita spirituale
Ania si è rivolta a padre Cipriano De Meo, cappuccino noto come uno degli esorcisti più esperti d’Italia, benedetto da Padre Pio. Appena arrivata da lui, racconta di essere stata scettica e confusa, ma anche disperata. Alla prima benedizione, la situazione è precipitata. Sei persone non riuscivano a tenerla ferma, la sua voce cambiava, si dimenava con violenza, e afferma che la testa le si sia girata di 180 gradi. Un’immagine che sembra tratta da un film, ma che lei giura di aver vissuto realmente.
Da quel giorno è iniziato un lungo percorso di liberazione. Ogni settimana si sottoponeva a preghiere, esorcismi e rituali. Tutti gli incontri erano documentati. Nonostante la durezza dell’esperienza, Ania non ha mai dimenticato nulla di ciò che le accadeva. Gli episodi erano così forti che a un certo punto ha deciso di farsi ricoverare anche in una struttura psichiatrica per avere una seconda opinione. Ma i referti, racconta, erano chiari: nessuna forma di schizofrenia, nessun disturbo mentale diagnosticabile.
Convinta che si trattasse di una vera e propria battaglia spirituale, Ania ha scelto di abbandonare definitivamente il mondo dello spettacolo. Si è trasferita per un periodo a Medjugorje, in un convento, ospite di una comunità religiosa. Qui ha ritrovato equilibrio, fede e un nuovo senso alla propria vita. Si è formata, ha terminato tre anni di studi professionali, ha trovato un lavoro stabile e oggi dice di vivere una vita normale, lontana dagli eccessi del passato.
Nel suo cammino ha avuto accanto anche Paolo Brosio, giornalista e convertito, con cui ha avuto una relazione. Brosio l’ha aiutata nei primi passi del suo nuovo percorso spirituale, spingendola a continuare la sua ricerca di pace interiore.