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CURIOSITÀ 08 FEBBRAIO 2025

Un diavolo nero avvistato in acque basse a Tenerife: che pesce è

Stefania Cicirello

Stefania Cicirello

Editor e videomaker

Content writer, video editor e fotografa, ho conseguito un master in Digital & Social Media Marketing. Negli anni ho sviluppato competenze nella creazione di contenuti digitali, integrando creatività e abilità tecniche in diversi progetti online e adattando i contenuti alle diverse piattaforme.

Di solito, quando si parla di avvistamenti misteriosi in mare, si pensa a delfini, squali o magari a qualche creatura leggendaria… e invece a Tenerife è comparso un vero mostro degli abissi! Il protagonista di questa storia è il diavolo nero, un pesce dall’aspetto inquietante che di solito vive nelle profondità più oscure dell’oceano, ma che stavolta ha deciso di fare un’inaspettata comparsata in acque basse. Con i suoi denti affilati, il corpo globoso e l’inquietante luce bioluminescente sulla testa, sembra uscito direttamente da un film horror marino. Ma che cos’è esattamente questa creatura? E perché è finita così vicino alla costa?

Che animale è il diavolo nero o melanoceto

L’incontro straordinario ha catturato l’attenzione di biologi marini e appassionati: l’esemplare di diavolo nero (Melanocetus johnsonii) è stato avvistato in acque superficiali vicino a Tenerife. Questo evento è particolarmente sorprendente, poiché si tratta di una specie raramente osservata al di fuori delle profondità oceaniche.

Il diavolo nero è un pesce abissale appartenente alla famiglia dei Melanocetidi. Caratterizzato da un aspetto decisamente singolare: presenta un corpo globoso di colore nero o marrone scuro, una testa sproporzionatamente grande e una bocca ampia dotata di denti affilati. Una delle sue peculiarità più distintive è la presenza di un’escrescenza bioluminescente sulla testa, chiamata illicio, utilizzata per attirare le prede nelle oscure profondità oceaniche. Non è di certo l’unico, ma è decisamente un pesce impressionante.

Le femmine di questa specie possono raggiungere una lunghezza di circa 18 centimetri, mentre i maschi sono notevolmente più piccoli, misurando solo pochi centimetri. Questa marcata differenza dimensionale è accompagnata da un comportamento riproduttivo unico: i maschi, privi dell’apparato digerente funzionale, si attaccano permanentemente alle femmine, fondendosi con esse e diventando dipendenti per il nutrimento.

Il diavolo nero abita solitamente le profondità marine, tra i 200 e i 2mila metri, in zone caratterizzate da totale oscurità e pressioni elevate. La sua biologia e il suo comportamento rimangono in gran parte sconosciuti a causa della difficoltà di studiare organismi a tali profondità.

L’avvistamento del pesce mostruoso a Tenerife

Il 26 gennaio 2025, un team dell’ONG Condrik-Tenerife, specializzata nello studio e nella conservazione di squali e razze nelle acque delle Canarie, ha documentato un evento eccezionale: l’avvistamento di un diavolo nero in acque superficiali, a circa due chilometri dalla costa di Playa San Juan, a Tenerife. La biologa marina Laia Valor, membro del team, ha osservato l’esemplare che, sebbene danneggiato, era ancora vivo al momento della scoperta. Purtroppo, il pesce non è sopravvissuto a lungo dopo l’avvistamento.

Questo avvistamento è considerato straordinario, paragonabile a quello del mostro dei fondali, poiché potrebbe rappresentare il primo caso documentato al mondo di un diavolo nero osservato vivo in acque superficiali e alla luce del giorno. Le cause di questa inusuale emersione non sono chiare, ma si ipotizza che il pesce possa essere stato spinto verso la superficie da correnti ascensionali, o che abbia cercato di sfuggire a un predatore. Un’altra teoria suggerisce che potrebbe essere stato ingerito e successivamente rigurgitato da un predatore più grande.

Dopo il ritrovamento, l’esemplare è stato recuperato e trasferito al Museo di Scienze Naturali di Santa Cruz de Tenerife per ulteriori studi. L’evento ha offerto una rara opportunità per approfondire la conoscenza su una specie così elusiva e adattata agli ambienti estremi degli abissi oceanici. La documentazione visiva e le osservazioni raccolte contribuiranno a una migliore comprensione della biologia e dell’ecologia del diavolo nero, arricchendo il nostro sapere sulla biodiversità marina.

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