Le eclissi solari totali hanno sempre esercitato un fascino profondo nell’essere umano perché sono abbastanza rare, spettacolari, ma soprattutto brevi. Secondo la NASA, in un dato luogo si verificano solo una volta ogni 366 anni. Ma da oggi qualcosa è cambiato. Grazie a Proba-3, una missione dell’Agenzia Spaziale Europea, non serve più incrociare le dita e attendere secoli per osservare la corona solare perché possiamo crearci da soli un’eclissi, praticamente ogni giorno.
Il 5 dicembre 2024, infatti l’ESA ha lanciato due satelliti gemelli dal centro spaziale Satish Dhawan, in India, che oggi orbitano in formazione millimetrica. Insieme, funzionano come un gigantesco coronografo spaziale. Questa macchina per eclissi che ci regala immagini ad alta definizione della parte più misteriosa del Sole: la sua corona.
Cos’è e come funziona Proba-3
Il nome Proba-3 sta per Progetto per l’autonomia a bordo. La missione, infatti, funziona in modo completamente autonomo, senza comandi da terra. Il suo cuore tecnologico sono due satelliti che, ogni 19,6 ore di orbita, creano un’eclissi solare artificiale.
Il primo satellite, detto occultatore, si posiziona tra il Sole e il secondo satellite, bloccando la luce diretta con un disco largo 1,4 metri. Il secondo, chiamato coronografo, ospita lo strumento ASPIICS e scatta immagini dettagliatissime della corona.
A differenza delle eclissi terrestri, che durano pochi minuti e dipendono dalla posizione geografica, Proba-3 permette osservazioni regolari, lunghe e da qualsiasi punto del globo. In due anni di missione, verranno generate oltre 1.000 ore di immagini. Ogni scatto è il risultato della combinazione di tre esposizioni diverse, elaborato dal centro operativo ASPIICS in Belgio.
Perché è importante questa missione
La corona solare è una regione affascinante e ancora in gran parte sconosciuta.
Mentre la superficie del Sole si aggira intorno ai 5.500 °C, la corona raggiunge temperature superiori al milione di gradi. Nessuno sa ancora con certezza perché. Inoltre tra le cose ch è possibile studiare ci sono i venti solari, responsabili delle aurore boreali ma anche di interferenze con satelliti e reti elettriche terrestri.
Grazie a Proba-3, gli scienziati possono finalmente studiare la corona con continuità, senza dover aspettare le rarissime eclissi naturali. Le immagini già raccolte mostrano protuberanze solari – nubi di plasma relativamente freddo, attorno ai 10.000 °C – circondate dal plasma più caldo della corona. Sono dati preziosi per la meteorologia spaziale e per la comprensione dei fenomeni solari più estremi.
A livello tecnologico, la missione è un capolavoro d’ingegneria. Volare in formazione a quella distanza e con tale precisione era un obiettivo ambizioso, oggi realizzato. Come ha dichiarato Dietmar Pilz dell’ESA, “la precisione raggiunta è straordinaria” e posiziona l’Europa all’avanguardia nelle missioni di volo in formazione. Di fatto per la prima volta il sole è stato oscurato dall’uomo. Sulla stessa scia di pensiero, ma per altri scopi era stata ipotizzata anni fa: “spegnere” il Sole al fine di raffreddare il pianete. Un progetto di bioingegneria che potrebbe non realizzarsi mai.
A logica, questa scoperta potrebbe togliere l’alone di mistero dietro il fenomeno. Niente paura per gli amanti delle eclissi perché visto che l’esperimento viene effettuato nello spazio, qui sulla Terra non vedremo mai questo tipo di eclissi. Dunque continueremo ad attendere, come da secoli a questa parte, i tempi natuali dell’eclissi.