Negli Stati Uniti, l’FBI si prepara ad adottare una nuova tecnologia che, come in un film di fantascienza, permette di rilevare la presenza di persone all’interno di un edificio senza dover entrare o avere visibilità diretta.
Il sistema permette di vedere attraverso i muri e promette di aumentare la sicurezza degli agenti e di velocizzare le operazioni in casi critici come sequestri o traffico di esseri umani. Questo strumento solleva anche interrogativi urgenti sulla tutela della privacy e sull’uso che le autorità potrebbero farne in contesti ordinari.
Come funziona il radar dell’FBI che vede nelle case
Il dispositivo denominato DePLife è stato sviluppato dall’azienda californiana MaXentric Technologies in collaborazione con il Dipartimento della Sicurezza Interna (DHS). Si basa su una tecnologia radar avanzata, capace di penetrare materiali da costruzione comuni come cartongesso e legn. Emette impulsi di onde radio che, colpendo un oggetto, ritornano al radar stesso. Se l’oggetto colpito è in movimento, il software integrato è in grado di classificarlo come presenza umana. Il sistema promette di rilevare anche solo il respiro di una persona al di là di un muro.
Il meccanismo è composto da due elementi principali: una sorta di scatola che contiene il radar e un’interfaccia utente su cui vengono mostrati i dati rilevati in tempo reale. Le immagini, codificate con colori dal blu al rosso, indicano la probabilità della presenza di una persona dietro la parete, con un livello di risoluzione molto elevato.
Durante i test sul campo il dispositivo si è dimostrato efficace nel rilevare persone ferme, in piedi o sdraiate. Tuttavia, permangono margini di errore: gli agenti che lo hanno provato segnalano falsi positivi e difficoltà nell’identificare con precisione il numero di individui presenti.
Il progetto prevede ulteriori sviluppi, tra cui una versione capace di funzionare anche mentre l’operatore è in movimento o il dispositivo è installato su un veicolo, grazie a una collaborazione con l’Air Force e il MIT Lincoln Laboratory.
In questa giungla di grandi innovazioni c’è addirittura chi sostiene che la tecnologia faccia male al cervello, alterando memoria e attenzione degli esseri umani.
I rischi per la privacy e cosa dice la legge americana
L’utilizzo di una tecnologia in grado di “vedere” dentro le abitazioni senza mandato solleva serie preoccupazioni tra esperti legali e difensori della privacy. In assenza di una normativa federale chiara che regolamenti l’impiego di questi dispositivi, il rischio è che questi strumenti, pensati per scenari d’emergenza, vengano impiegati anche in operazioni ordinarie.
Negli Stati Uniti, il Quarto Emendamento della Costituzione protegge i cittadini da perquisizioni irragionevoli. Tuttavia, le tecnologie emergenti spesso sfuggono alle interpretazioni consolidate del diritto. La Corte Suprema ha in passato imposto limiti all’uso di strumenti di sorveglianza avanzata, come il tracciamento tramite GPS senza mandato o la termografia usata per monitorare l’interno delle case. Ma il caso dei radar come DePLife rappresenta un nuovo confine, ancora non regolamentato.
Organizzazioni come l’Electronic Frontier Foundation (EFF) e l’American Civil Liberties Union (ACLU) chiedono trasparenza e l’adozione di linee guida rigorose. “Non possiamo permettere che strumenti di sorveglianza così potenti vengano impiegati senza un controllo democratico”, ha dichiarato un portavoce dell’ACLU. “La sicurezza pubblica non deve diventare un pretesto per la sorveglianza di massa.”
L’adozione di DePLife potrebbe segnare una svolta significativa nelle tecniche investigative, ma senza un dibattito pubblico e un quadro giuridico preciso, rischia di diventare un precedente pericoloso. L’opinione pubblica teme che i confini possano essere superati e di essere sempre sotto una sorta di lente di ingrandimento. Ad esempio, basti pensare alla nascita negli ultimi tempi di trucchi anti-spia per verificare se uno specchio è o meno bidirezionale. La tecnologia corre più veloce del diritto: sta ora al legislatore colmare il divario, prima che l’invisibile si trasformi in incontrollabile.