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CURIOSITÀ 04 NOVEMBRE 2025

Frigorifero, scoperto un nuovo modo per raffreddare lo studio

Matteo Polimeni

Matteo Polimeni

Editor e videomaker

Editor e videomaker con l’anima da storyteller. Mi muovo tra design, arte e architettura, giocando con la comunicazione.

Il frigorifero di domani potrebbe non usare più gas dannosi per l’ambiente, ma un sistema basato sul sale. Sembra fantascienza, ma è la realtà dietro a una delle scoperte più promettenti degli ultimi anni: il raffreddamento ionocalorico. Un gruppo di ricercatori del Lawrence Berkeley National Laboratory e dell’Università della California, Berkeley, ha ideato un metodo che promette di rivoluzionare il mondo della refrigerazione, rendendola più sicura, efficiente e sostenibile. Il frigorifero — simbolo della modernità domestica — è pronto a entrare in una nuova era.

Frigorifero 2.0: lo studio sul nuovo metodo refrigerante

Il segreto del frigorifero 2.0 sta in un principio semplice, ma geniale: sfruttare il modo in cui una sostanza assorbe o rilascia calore quando cambia stato, come accade quando il ghiaccio si scioglie.
Nel raffreddamento ionocalorico, invece di far evaporare un gas come nei frigoriferi tradizionali, si utilizza una soluzione di sali e ioni che può passare da uno stato all’altro senza bisogno di temperature estreme o pressioni elevate.

In pratica, aggiungendo o rimuovendo cariche elettriche, gli scienziati riescono a modificare il punto di fusione del materiale, provocando un assorbimento o un rilascio di calore. È un po’ come “sciogliere” il ghiaccio senza scaldarlo, semplicemente giocando con le particelle cariche.

Durante i test, il team di ricerca ha utilizzato un sale composto da iodio e sodio per far sciogliere l’etilene carbonato, un comune solvente organico. Con meno di un volt di energia — molto meno di quanto serva per far funzionare un frigorifero tradizionale — sono riusciti a ottenere una variazione di temperatura di 25 gradi Celsius. Un risultato straordinario, superiore a quello raggiunto finora da altre tecnologie “caloriche”.

Oltre all’efficienza, questo nuovo sistema ha un vantaggio decisivo: potrebbe essere a impatto ambientale zero o addirittura negativo, poiché l’etilene carbonato utile per reagiare col sale viene prodotto utilizzando anidride carbonica. In altre parole, il frigo del futuro non solo non inquinerebbe, ma contribuirebbe persino a ridurre la CO₂ presente nell’atmosfera.

La differenza con i frigoriferi tradizionali e quanto consumano

Per capire l’impatto di questa innovazione, basta guardare a come funziona un frigorifero “classico”.
I modelli attuali non creano freddo, ma estraggono calore dall’interno e lo rilasciano all’esterno. Lo fanno attraverso un ciclo in quattro fasi: compressione, condensazione, espansione ed evaporazione. Il cuore del sistema è il fluido refrigerante, un gas che si trasforma in liquido e viceversa, assorbendo e cedendo calore.

Il problema? I gas comunemente usati, come gli HFC (idrofluorocarburi), hanno un alto potenziale di riscaldamento globale. Non a caso, gli accordi internazionali — come l’emendamento di Kigali — puntano a ridurne la produzione dell’80% nei prossimi anni.

In confronto, il frigorifero ionocalorico non impiega gas dannosi e può funzionare con meno energia elettrica, promettendo un netto taglio ai consumi.
Per dare un’idea delle spese: un frigorifero di classe A oggi consuma meno di 100 kWh all’anno, per un costo inferiore a 25 euro. I modelli di classe F o G, invece, superano i 300 kWh, facendo quasi triplicare la spesa. Con una tecnologia più efficiente e pulita come quella ionocalorica, si potrebbero abbattere ulteriormente questi numeri. Oltre al risparmio economico, il nuovo sistema garantirebbe una maggiore durata e sicurezza, eliminando del tutto il rischio di perdite di gas o di componenti inquinanti.

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