Il 9 maggio 2025 il cardinale Robert Francis Prevost è stato eletto Papa con il nome di Leone XIV, diventando il primo pontefice statunitense e il secondo originario delle Americhe dopo Papa Francesco. A distanza di giorni dalla sua elezione, l’assistente virtuale di Meta AI continua a negare l’esistenza di Papa Leone XIV, affermando che l’ultimo Papa con quel nome è stato Leone XIII, regnante dal 1878 al 1903.
L’intelligenza artificiale non riconosce Papa Leone XIV: il caso
Interrogando Meta AI su WhatsApp riguardo a “Papa Leone XIV”, l’assistente risponde: “Mi sembra ci sia un piccolo errore! Non esiste un Papa Leone XIV attualmente regnante o recentemente eletto. L’ultimo Papa Leone è stato Papa Leone XIII, che ha regnato dal 1878 al 1903. Forse ti riferisci a Papa Francesco, l’attuale Papa della Chiesa Cattolica?”
Anche digitando “Papa Leone XIV” su Meta AI, la risposta è simile: “Non esiste un Papa Leone XIV nella storia della Chiesa Cattolica. L’ultimo Papa Leone è stato Papa Leone XIII, che ha regnato dal 1878 al 1903. Potresti riferirti a un personaggio di fantasia o a un errore?”
Queste risposte evidenziano una mancanza di aggiornamento dell’intelligenza artificiale riguardo a eventi recenti di rilevanza mondiale. Nonostante l’elezione di Papa Leone XIV sia stata ampiamente coperta dai media internazionali, l’assistente virtuale di Meta continua a fornire informazioni obsolete.
Perché le IA non sono aggiornate in tempo reale?
Le intelligenze artificiali come quella di Meta AI sono basate su modelli linguistici addestrati su vasti corpus di testo. Questi modelli apprendono dalle informazioni disponibili fino a una certa data e non hanno una comprensione intrinseca del tempo o della realtà.
Anche se alcune IA utilizzano motori di ricerca esterni per aggiornare le informazioni, esistono filtri e barriere preventive che impediscono loro di confermare eventi non ancora verificati da fonti ufficiali. Questo approccio prudenziale è stato adottato per evitare la diffusione di disinformazione, ma può portare a situazioni in cui l’IA ignora eventi reali e attuali.
Nel caso di Papa Francesco, ad esempio, Meta AI ha continuato a dichiarare che fosse vivo anche dopo la sua morte, avvenuta il 21 aprile 2025. Questo comportamento dimostra come l’eccesso di cautela possa portare a una disconnessione dalla realtà, soprattutto in situazioni in cui le informazioni sono ampiamente disponibili e verificate.
Inoltre, la presenza di contenuti generati artificialmente, come deepfake e fake news, complica ulteriormente il compito delle IA nel distinguere tra verità e finzione. Senza un chiaro via libera da parte di fonti certificate, le IA tendono a ignorare o negare eventi reali, come l’elezione di un nuovo Papa.
Questi limiti strutturali e funzionali delle intelligenze artificiali possono sicuramente portare a importanti questioni sull’affidabilità delle IA come fonti di informazione in tempo reale. È sempre fondamentale che gli sviluppatori di IA lavorino per migliorare la capacità di aggiornamento e la comprensione del contesto delle loro creazioni, al fine di evitare disconnessioni dalla realtà e garantire informazioni accurate e tempestive agli utenti che le cercano.
Quando un’intelligenza artificiale afferma con sicurezza che un evento reale non è mai accaduto, si genera un paradosso informativo: lo strumento progettato per fornire conoscenza diventa, involontariamente, una fonte di disinformazione. Questo effetto è ancora più grave quando riguarda figure pubbliche o istituzioni come il papato, il cui impatto mediatico e culturale è globale.
Se un assistente virtuale non riconosce l’esistenza dell’attuale Papa, come può l’utente fidarsi delle altre risposte? Il caso di Papa Leone XIV dimostra che l’aggiornamento costante non è un lusso, ma una necessità per ogni IA che ambisca a informare correttamente.