Ci sono scoperte che capitano una sola volta nella vita, e questo è proprio il caso di Keith Young e Lisa Stephenson, due appassionati di metal detecting che, durante una delle loro esplorazioni nei dintorni del villaggio di Cappercleuch, nella regione scozzese dei Borders, si sono imbattuti in un vero e proprio tesoro. I due, armati dei loro rilevatori di metalli, hanno portato alla luce oltre 30 monete antiche d’oro e d’argento, risalenti al XV secolo.
L’emozione deve essere stata indescrivibile: trovare un tesoro del genere non è certo cosa di tutti i giorni! Le monete, infatti, risalgono a un’epoca storica caratterizzata da forti tensioni tra Inghilterra e Scozia, e comprendono esemplari coniati sia nel regno di Enrico V ed Edoardo IV d’Inghilterra, sia sotto Giacomo I e Giacomo II di Scozia. La scoperta è stata prontamente segnalata alle autorità competenti, permettendo agli esperti dello Scottish Treasure Trove Unit di intervenire e analizzare il sito con attenzione. L’indagine successiva ha portato alla luce altre cinque monete, facendo salire il numero complessivo del tesoro a 35 pezzi.
La scoperta del tesoro del 15esimo secolo
Ogni moneta ritrovata racconta un pezzo di storia. Tra queste spiccano i groat d’argento inglesi, monete di grande valore all’epoca, utilizzate per il commercio e coniate durante i regni di Enrico V (1413-1422) ed Edoardo IV (1461-1483). Il groat, introdotto per la prima volta nel 1279, valeva 4 pence e rappresentava una delle monete più utilizzate in Inghilterra.
Ma non è tutto. Il tesoro include anche alcune monete antiche scozzesi d’oro particolarmente pregiate, come i demy e half-demy, coniati sotto il regno di Giacomo I e Giacomo II. Il nome demy deriva dal francese “démier”, che significa “metà”, e indica il fatto che questa moneta aveva circa metà del valore di un noble, moneta d’oro inglese. In termini di valuta scozzese, il demy era valutato circa 9 scellini, mentre la sua versione più piccola, il half-demy, valeva 4,5 scellini.
Quanto valgono le monete trovate in Scozia
Questa scoperta incredibile non ha solo un valore storico, ma anche economico. Una volta terminata l’analisi da parte del Treasure Trove Unit, le monete saranno affidate al Scottish Archaeological Finds Allocation Panel (SAFAP), che avrà il compito di stabilire il loro valore e assegnare un compenso ai due scopritori. E non finisce qui: i musei interessati ad esporre queste monete rare dovranno raccogliere fondi per acquistare il tesoro, coprendo quella che viene chiamata “ricompensa ex-gratia“, ovvero un premio per chi ha fatto la scoperta.
Quello che rende questa storia ancora più affascinante è il contesto in cui è avvenuta la scoperta. Il XV secolo fu un periodo di guerre e conflitti tra Inghilterra e Scozia, ed è possibile che il tesoro sia stato sepolto proprio per metterlo al sicuro durante quegli anni turbolenti. Per gli storici e gli archeologi, questi ritrovamenti rappresentano un’occasione unica per studiare più da vicino la circolazione della moneta tra i due regni e comprendere meglio le dinamiche economiche dell’epoca.
Per Young e Stephenson, questa sarà senza dubbio un’esperienza indimenticabile. Come hanno dichiarato loro stessi, “è la scoperta di una vita“.